11-04-2024 ore 14:24 | Rubriche - Roma
di Claudia Cerioli

Prevenzione in gravidanza: Asst premiata in Senato. 'Sensibilizzare sui vaccini in gravidanza'

Anche il reparto di ostetricia e ginecologia di Asst Crema rientra nella mappatura nazionale dei centri che offrono servizi per la prevenzione primaria in gravidanza. Il riconoscimento è stato consegnato mercoledì 10 aprile presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica a Roma, a margine di un convegno dal titolo La vaccinazione in gravidanza, l’importanza della prevenzione primaria. L’iniziativa ha visto anche la collaborazione di Sigo società italiana di ginecologia e ostetricia. Alla consegna erano presenti il direttore generale Alessandro Cominelli e il direttore dell’unità operativa Vincenzo Siliprandi. Alla mappatura hanno aderito 210 ospedali italiani. Tra gli elementi oggetto di valutazione spiccano la presenza di interventi specifici di educazione alla corretta alimentazione e di promozione per l’attività fisica in gravidanza, al di là delle informazioni fornite durante le visite ambulatoriali e la presenza di un percorso di presa in carico dalla gravidanza al post partum che consente un accompagnamento della donna nella sua nuova dimensione di mamma.

 

Limitato accesso alle vaccinazioni

Durante l’evento sono stati presentati anche i risultati di un’indagine realizzata da Fondazione Onda Ets in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research sull’atteggiamento delle donne nei confronti della prevenzione primaria con focus sulla vaccinazione in gravidanza. L’indagine ha visto coinvolte, attraverso interviste online, trecento donne in gravidanza (la maggior parte alla prima esperienza) o neo mamme, in prevalenza lavoratrici e con un titolo di studio elevato. Durante la gravidanza – emerge dall’indagine - le donne si fanno seguire principalmente dal ginecologo in attività privata (65 per cento dei casi), mentre sono il 14 per cento quelle seguite principalmente dal ginecologo dell’ospedale, l’11 per cento dal ginecologo di Asl/consultorio, il 10 per cento dall’ostetrica. La quota di queste donne che accede alle vaccinazioni è limitata: il 22 per cento accede a quella per il Covid19, il 33 per cento a quella per l’influenza, il 42 per cento a quella per tetano, difterite, pertosse. Diverse sono le barriere alla vaccinazione, come la scarsa conoscenza: 1 donna su 4 conosce al massimo un vaccino disponibile per le donne in gravidanza tra vaccinazione Covid, Dtpa e influenza.

 

‘Coinvolgere le istituzioni’

Scarso è il legame percepito dalle donne tra vaccinazione e concetto di prevenzione primaria in gravidanza: seppure la prevenzione primaria sia un concetto noto alle donne è legato per lo più all’esecuzione di test genetici e screening prenatali, ad uno stile di vita sano e all’effettuazione di regolari controlli clinici, e solo il 47 per cento delle intervistate lo associa al tema delle vaccinazioni. “ Emerge come fondamentale la necessità di incrementare l’awareness sui vaccini disponibili in gravidanza, trattando il tema come parte integrante della prevenzione primaria e sensibilizzando soprattutto sugli alti rischi associati alle patologie e sui bassi rischi delle vaccinazioni”, dichiara Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda. “Occorre inoltre incrementare l’adesione ai vaccini, con il coinvolgimento delle istituzioni per sensibilizzare sul tema ad alto livello, e dei professionisti della salute (in primis il ginecologo) per un’informazione mirata che sappia rassicurare e motivare le donne”.

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