09-12-2014 ore 23:14 | Rubriche - Humus sapiens
di Andrea Mariconti

God is a Jellyfish

Big wheel keep on turning,

Proud Mary keep on burning,

Rolling, rolling, rolling on the river.

But I never saw the good side of the city,

Until I hitched a ride on a river boat queen.

 

Grandi ruote continuano a girare,

Maria orgogliosa, continua a bruciare

Ondeggiando, ondeggiando, ondeggiando sul fiume.

Non ho mai visto la parte buona della città

finchè non ho chiesto un passaggio alla Regina della nave del fiume.

 

("Proud Mary", Creedence Clearwater Revival, 1969)

 

La Festa della Madonna sul Fiume

Il 6 Ottobre 2014, si è tenuto a Montodine, come tutti gli anni, e molto probabilmente decenni, la Festa della Madonna sul Fiume. L'ansa del Serio, che volge ad est e prosegue immettendosi nell'Adda nei pressi di Colombare, disegna un paesaggio del tutto inedito per la zona. E' questo il punto esatto in cui scende, ogni anno, da secoli, la Madonna del Fiume. Le sponde del Serio vengono la sera allestite con lumini votivi disposti a raggiera, fino a culminare ai piedi della luminaria del Rosario e all'Ave Maria. La tradizionale statua della Madonna viene installata su una zattera, anch'essa densa di luminarie, che discende lenta il fiume, ondeggiando, circondata da una miriade di fuochi d'artificio. Il rito devozionale coincide con l'Equinozio d'Autunno e il termine dell'Estate. La comunità tutta di Montodine e dintorni accorre entusiasta per assistere all'apparizione della Santa Regina sull'ansa del fiume. La voce che commenta l'evento è sempre la stessa: una anziana signora, che recita preghiere e descrive l'approssimarsi dell'evento. La cosa che mi ha sorpreso è la certezza, nella sua voce, che quell'apparizione sulla zattera sia realmente la Madre di Dio che discende il fiume ad illuminare i presenti. Un evento catartico e potente che coinvolge tutta la comunità.

 

Il rito sacro popolare

L'Italia è disseminata di questi straordinari esempi di devozione popolare. Mi è capitato di assistervi ad alcuni, sparsi come stelle di fede, nel Nord Italia. I riti di devozione popolare sono prima di tutto occasioni di festa e aggregazione sociale. L'antropologia li definisce come un "ambito di rigenerazione e condivisione comunitaria". L'evento sociale collettivo, in tempi passati ripagava del duro lavoro estivo, colmava la solitudine del cuore e rinfrancava l'animo in preparazione del rigido inverno lombardo. Un tempo questi eventi erano occasione di fidanzamenti, di feste e gioie paniche. Erano gli stessi tempi dei quali narrava Ernesto De Martino, etnologo italiano.

 

Il mondo è, innanzi tutto, l’orizzonte dei segni del lavoro umano, di decisioni altrui assunte e riconosciute […]. Il mondo è la storia vivente degli altri in noi, e non importa se questa vita si muova ora in noi come abitudine, come continua evocazione di gesti meccanicamente compiuti. (E. De Martino, La fine del mondo)

 

 

L'Evoluzionismo e il sogno delle meduse

Charles Darwin studiò a lungo i riti devozionali delle popolazioni indigene della Patagonia. La Teoria dell'Evoluzione parla innanzitutto di adattamenti genetici ambientali; la capacità cioè di conformare attraverso secoli alcuni particolari della forma di un becco di un uccello, o di una forma ossea di una iguana, per adattarsi all'ambiente. L'uomo si è sviluppato dai primati a partire da questo assunto. Un infinito lavoro di adattamento naturale. Esistono però creature che non muoiono mai. E quindi, per loro è superfluo ogni adattamento.

La Turritopsis nutricula (McCrady, 1857), comunemente nota come medusa immortale, è un idrozoo della famiglia Oceaniida ed in grado di tornare allo stato di polipo dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta. È l'unico animale conosciuto in grado di tornare completamente ad una fase coloniale sessualmente immatura, dopo aver raggiunto la maturità sessuale come individuo solitario. Questa capacità di invertire il ciclo vitale in risposta a condizioni avverse è probabilmente unica nel regno animale e consente alla medusa di aggirare, o perlomeno ritardare, la morte.

 

 

 

È stata inoltre recentemente studiata un'altra particolarità straordinaria delle meduse: esse sono le uniche creature sul pianeta Terra che sono uguali a se stesse da oltre 20 milioni di anni. A queste creature non serve adattamento, esse vivono in una forma perfetta, iperuranica, adatta alla vita più pura ed essenziale.

Ogni volta che ci accostiamo ad un rito popolare, assistiamo al manifestarsi di questa catena evolutiva. Ogni volta che osserviamo le opere dell'uomo è per verificare lo sforzo in atto di un adattamento all'ambiente. Ovviamente, per chi non ha la fortuna di essere un idrozoo.

 

 

 

Humus Sapiens. Perchè i lombrichi sognano le profondità.

A Marc Augè, filosofo francese classe 1935, che era presente all'incontro Invecchiare senza età. Sabato 15 Novembre 2014 ore 17 a La Cavallerizza, Via Foldi 2, Milano.

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