08-03-2014 ore 18:30 | Rubriche - Costume e società
di La casa sull'albero

Baby and the city. Perché si compia come speranza per il futuro dobbiamo parlare ai bambini di pace

Baby and the city è la rubrica in cui si tratta di bambini e di educazione in termini leggeri e scherzosi perché consideriamo il ruolo di genitore e di educatore una cosa seria e talvolta faticosa ma anche molto piacevole, capace di riempire la vita di cose buffe e di insegnamenti preziosi se lo si sa prendere con ironia. Poi ci sono settimane in cui si concentrano eventi tristi, di fronte ai quali guardiamo i nostri bambini e ci viene un po' di sconforto ed è giusto dare voce anche a questo sentimento e interrogarci su quale sia la strada da prendere per non cedere alla tentazione di scoraggiarsi perché l'educazione è per antonomasia speranza di futuro.

 

L’Ucraina

Le notizie che giungono dall'Ucraina sono preoccupanti e non sappiamo se a breve si accenderà un nuovo focolaio di guerra nel mondo oltre a quelli già esistenti.  Alle immagini che arrivano dall'Est si aggiungono quelle di un video pubblicato ieri da Save The Children UK per sensibilizzare rispetto alla situazione dei bambini siriani. Nel video vengono montati momenti della vita di una bambina inglese prima e dopo l'inizio di un'ipotetica guerra e al termine la frase "Solo perché non sta accadendo qui non significa che non stia accadendo" è di quelle che ogni tanto ci risvegliano dal torpore di europei abituati a guardare queste situazioni sempre da molto lontano e quindi a dimenticarsene spesso, per fortuna e purtroppo diremmo”.

 

 

Mario Lodi

Vicinissimo a noi invece, in un piccolo paese nei pressi di Cremona si è spento il 2 marzo Mario Lodi, pedagogo, maestro e scrittore, noto ai più soprattutto per essere l'autore di Cipì. Mario Lodi già nel dopoguerra sognava e agiva per concretizzare una scuola aperta all'ascolto dei bambini, una scuola che adattasse il suo metodo alle necessità e agli stimoli portati dagli alunni e che desse valore alle individualità di ciascuno. Sono trascorsi sessant'anni e la sua illuminazione cerca ancora di farsi strada tra le aule della scuola italiana, spesso arrancando.

 

Casa delle arti e del gioco

Ci auguriamo che i suoi scritti e i suoi collaboratori possano portare avanti il progetto iniziato con la Casa delle arti e del gioco ed in generale la sua idea di scuola e di formazione, nonostante lui stesso fosse negli ultimi anni molto pessimista. A proposito di bambini e di guerra ci regaliamo e vi regaliamo uno dei tanti insegnamenti preziosi che il maestro ci lascia, tratto da uno dei suoi ultimi libri pubblicati.

 

Favole di Pace

L'aereo era arrivato sulla grande città e il generale ordinò: "Butta la strabomba sul nemico!". Il pilota guardò giù e vide bambini che giocavano. E pensò: "Se sgancio li ammazzo!". [...] "Butta la bomba!" ordinò il re arrabbiato. Il pilota non ubbidiva, volava e cercava il nemico, e diceva: "Vedo solo bambini e gente che lavora... il nemico non lo vedo... il nemico non c'è". Il re e il generale gridarono insieme: "Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili. Ma il popolo e i soldati urlarono tutti insieme: "NO". Urlarono tanto forte che il pilota li sentì. Allora tornò indietro, volò sul castello e disse al re: "La bomba la butto addosso a te!". Assieme al generale il re scappò e da quel giorno un'altra storia incominciò. In tutta la terra una storia senza guerra.

 

I bambini e la pace

Questo è quello che vogliamo conservare oggi di una settimana di brutte notizie, questo il seme per non cedere alla tentazione di scoraggiarsi. Perché l'educazione si compia come speranza per il futuro dobbiamo parlare ai bambini di pace, raccontare una storia diversa e perché no, raccontare loro di un maestro che insegnava ad una classe in cui tutti erano uguali proprio perché tutti diversi. La casa sull'albero

1502