06-10-2017 ore 16:43 | Rubriche - Medicina e salute
di Francesco Ferri

Crema. Alzheimer, sabato 7 ottobre incontro dell’Aima. Cure e nuove sfide della ricerca

Possibilità di cura, sfide della ricerca, risultati raggiunti, prevenzione, rallentamento della malattia e influenza di un corretto stile di vita. Ed ancora esperienze di volontari e psicologi e l’importanza dell’attività di sensibilizzazione nelle scuole. Questi i temi al centro dell’incontro organizzato sabato 7 ottobre dall’Aima, l’associazione italiana malati di Alzheimer in occasione della ventiquattresima giornata mondiale dell’Alzheimer. L’appuntamento è in programma a partire dalle 16.30 nella sala santa Maria di porta Ripalta in via Matteotti.

 

I relatori

L’incontro sarà moderato dal giornalista Walter Bruno. Darà voce ai protagonisti della vita di Aima: storie di volontari, psicologi, familiari, persone che fanno squadra insieme ai medici e allo staff dell’associazione “per sostenere e aiutare chi dimentica”. Interverranno: Paola Merlo, responsabile della neurologia dell’ospedale humanitas Gavazzeni di Bergamo, Daniele Villani, primario della riabilitazione neuromotoria e dell’ambulatorio demenze della clinica figlie di san Camillo di Cremona e lo chef Chicca Coroneo, che darà suggerimenti culinari e ricette che preservano la memoria, sulla base di evidenze scientifiche di Marco Bianchi, divulgatore della fondazione Veronesi. Al termine dell’appuntamento sarà possibile ammirare i lavori realizzati durante il laboratorio Pomeriggi insieme. L’esposizione sarà visitabile anche domenica 8 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

 

Le attività dell’associazione

L’associazione cremasca, guidata da Maria Dragoni, conta 20 volontari attivi, 5 psicologi, 8 consiglieri e 180 associati. Numerose le attività organizzate sia per le persone con malattia che per i familiari. Spaziano dai pomeriggi insieme all’iniziativa attivo corpo e mente, dai gruppi di sostegno psicologico, allo sportello di ascolto, dall’attività di sollievo leggero agli incontri sportivi al bocciodromo. A ciò si aggiungono gli interventi di sensibilizzazione nelle scuole, eventi culturali e scientifici. “Vogliamo e dobbiamo crescere – spiega la presidente Maria Dragoni – perché la domanda delle famiglie evolve, nella quantità e qualità dei servizi richiesti. I volontari fanno molto, così come i professionisti psicologi e medici che ci affiancano. Vogliamo rafforzare la squadra per lanciare ad esempio l’Alzheimer café. Chiediamo a chi ne ha possibilità di non dimenticare chi dimentica ma di sostenere un cammino al fianco delle famiglie che,  per motivi demografici legati all’invecchiamento della popolazione e all’incidenza crescente delle demenze, richiederà sempre maggiore attenzione da parte della comunità.” 

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