05-09-2017 ore 20:59 | Rubriche - Medicina e salute
di Stefano Zaninelli

Trento. Malaria, vittima una bambina di 4 anni. Derelli: "non cediamo agli allarmismi"

Domenica notte una bambina di quattro anni è morta agli Spedali Civili di Brescia, dov’è stata trasferita in gravi condizioni dall’Ospedale di Trento. La causa è stata rintracciata nell’infezione da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia; l’ipotesi è quella del contagio da morso di zanzara, sebbene il vettore specifico – la zanzara Anopheles – non risulti presente in Italia. Oltre all’indagine interna aperta dall’ospedale trentino, il Ministero della Salute ha chiesto una relazione sull’accaduto all’assessorato alla Salute della provincia e ha inviato una equipe di esperti per accertare le modalità del contagio.

 

Caso rarissimo

La straordinarietà del caso ha spinto l’Istituto superiore di Sanità a parlare di “caso criptico e rarissimo”. Contro la malaria non esistono vaccini; fatto, questo, che ha spinto il celebre virologo Roberto Burioni a sostenere che “se lo avessimo non solo potremmo restare tranquilli se la zanzara fosse tornata, ma salveremmo la vita a migliaia e migliaia di malati - per lo più bambini - che ogni anno muoiono di malaria. Il problema, insomma, non è che 10 vaccini sono troppi. Il problema è che i vaccini sono pochi, e quello contro la malaria è uno che malauguratamente manca, se ci fosse questa bambina sarebbe ancora viva”.

 

Nessun allarme

Tuttavia l’invito è a non farsi prendere dalla paura. Come afferma la direttrice sanitaria dell’Asst di Crema, Ermanna Derelli, “ciò che bisogna fare è attendere le analisi avviate dal Ministero della Salute, accertamenti indispensabili per capire cosa sta dietro a questo fatto. Non bisogna assolutamente creare allarmismo: possiamo stare tranquilli e con molta calma cercare di andare a fondo alle cause. Mi auguro che la vicenda non venga strumentalizzata, bensì che la questione venga trattata con il buon senso. Le valutazioni degli esperti ci daranno le indicazioni sanitarie necessarie”.

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