31-07-2014 ore 21:14 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Tavolo del lavoro, Reindustria fondamentale nella 'riconversione' dello stabilimento della Danone di Casale attraverso la Legge 11

Il ruolo di Reindustria appare strategico nella delicata vicenda che riguarda lo stabilimento di Casale Cremasco che la Danone ha deciso di chiudere entro la fine di luglio del 2015. Dalla seconda riunione del Tavolo Cremasco per il Lavoro di stamattina, a Crema, è emersa la possibilità che la Danone o un'altra azienda – da reperire attraverso Reindustria – presenti la richiesta d'accesso alle risorse della Legge 11 e cerchi di ottenere risorse a supporto di progetti di reindustrializzazione.


Mantenimento dell'unità produttiva

Nel frattempo – seguendo la linea sposata dalle amministrazioni locali e dai sindacati - sempre Reindustria avrà il compito di mettere a punto un progetto di riconversione produttiva appetibile per altri imprenditori, fatto salvo che l'obiettivo primario è il mantenimento dell'unità produttiva in terra cremasca e che cambiare tipologia di prodotto costa molto e non garantisce successo in un mercato piuttosto complesso e con altissima concorrenza.

 

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Formazione ed orientamento scolastico

Sempre Malvezzi - dicendosi d'accordo con Donata Bertoletti e “l'importanza della formazione e dell'orientamento scolastico rispetto alle eccellenze del territorio” - ha chiesto di prendere spunto dal settore della cosmesi, che ha realizzato presso la di Crema dell'università statale corsi di alta formazione: a conferma del successo, “20 i posti disponibili, 70 le richieste”. Certo, l'agroalimentare e la meccanica non hanno il medesimo appeal della cosmesi e gli imprenditori non paiono così propensi ad investimenti.

 

Innovazione ed occupazione

Nello studiare la delicata vicenda della Danone Malvezzi ha spiegato di aver incontrato i massimi vertici di Granarolo e della Latteria Soresinese, ma nessuno appare intenzionato a subentrare alla Danone a Casale: “è complicato pensare che altri imprenditori facciano gli stessi prodotti di Casale, servono troppi investimenti”. Certo, criteri indispensabili per accedere alla Legge 11 “sono innovazione ed occupazione”. Anche il sindacalista Uil Mino Grossi, dopo aver incontrato i dirigenti della Danone, ha ribadito il concetto: “per questo tipo di prodotto, lo yogurt, il mercato non c'è”.

 

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Investimenti e riconversioni

Angelo Rovida, delegato alla partecipazione al Tavolo di Lavoro per conto dell'amministrazione comunale di Casale Cremasco e dipendente della Danone, rispondendo a Federico Lena (Lega Nord) che chiedeva della possibilità di riconvertire le linee per altri tipi di prodotti, ha aggiunto un elemento piuttosto interessante al dibattito, ricordando che l'azienda aveva recentemente “investito ingenti somme di denaro nello stabilimento cremasco, per uniformare i vasetti di prodotto allo standard europeo”. La perdita dello stabilimento di Casale Cremasco, ha aggiunto, mette in difficoltà anche i giovani laureati, che non possono più contare sulla grande opportunità offerta dalla Danone.

 

Vicenda da risolvere

"Danone che deve essere posta in premessa alle iniziative del tavolo del lavoro - hanno sottolineato Beppe Bettenzoli, dell'Unione Sindacale di Base ed il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni - perché dobbiamo riuscire a dare una risposta ai lavoratori, dimostrandogli che le istituzioni e le organizzazioni sindacali stanno facendo il proprio lavoro e si stanno occupando di loro". Idea condivisa anche da Rita Brambini, delegata della Cgil.

 

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L'analisi dell'attualità ed il rilancio

Come illustrato dall'assessore Attilio Galmozzi, il percorso seguirà tre tappe: “innanzitutto vogliamo delineare il mercato del lavoro nel territorio cremasco, con i dati sull’occupazione, la cassa integrazione e la produttività, settore per settore, dei compartimenti economici del cremasco. Su questi elementi affronteremo la seconda fase, aprendo la discussione sulle Linee per il rilancio dell’occupazione, dedicata alla promozione di politiche attive territoriali. Il tutto verrà quindi verificato durante la terza fase, quella del monitoraggio degli interventi e della loro efficacia”. Il Tavolo per il Lavoro riprenderà a riunirsi da settembre, quando verranno invitati anche gli esponenti del mondo imprenditoriale.

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