Rete Bibliotecaria, Riccaboni si astiene: “ingiusto tocchi ai comuni pagare tutto il servizio”

Il sindaco di Spino d'Adda Paolo Riccaboni si è astenuto dal votare a favore del riassetto della Rete Bibliotecaria Cremonese, in cui il comune di Cremona assumerà il ruolo di capofila della Rete, subentrando alla Provincia. Riccaboni non è contrario al subentro di Cremona, ma in generale all'iter seguito. Infatti, ha ricordato che il cambiamento di capofila è dovuto alla rinuncia della Provincia che, da quando è area vasta, non ha più i soldi per fare la sua parte nella Rete. “A febbraio, quando si è deliberato l'aumento (il costo sarà da 0,50 a 0,75 pro capite), ho sostenuto l’idea di mantenere il costo di 50 centesimi e di tagliare i servizi, conservando il prestito interbibliotecario. A mio avviso si potevano ottimizzare i servizi ed evitare un aumento, tutelando i cittadini ed evitando loro la tassazione indiretta”.

Cremona dovrebbe pagare come tutti

“Una di queste soluzioni era che il Comune di Cremona pagasse come noi, anche se, probabilmente, ora si sobbarcherà costi che prima erano a carico della Provincia” (assume i due dipendenti provinciali addetti alla Rete). “Cremona – aggiunge Riccaboni - era fuori dalla Rete perché aveva la sua rete cittadina, e da quanto capisco continuerà a non pagare quanto noi. Non è giusto che, scomparendo la Provincia, decidendo l'area vasta di Cremona di non investire più sulla Rete, tocchi ai comuni pagare tutto il servizio, come accadrà a breve anche per l'assistenza disabili alle scuole superiori”.

Riforma Del Rio

“Noi anche in quel caso pagheremo per una riforma, la Del Rio, profondamente sbagliata e che lo Stato ha voluto probabilmente per via di una logica di potere, ovvero per avere la maggioranza delle province sotto la guida del PD. Per tutte queste ragioni, se mi è permesso dai numeri, ovvero se il Consiglio comunale intende votare a favore, io mi astengo, coerentemente con la battaglia che ho sostenuto”.