30-08-2016 ore 17:37 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Bagarre all’interno del centrodestra, Lorenzetti striglia Beretta: “le sentinelle hanno impedito il devasto economico”

“Sono una delle 5, immeritatamente e continuamente ricordate da Simone Beretta, sentinelle dell’allora maggioranza del sindaco Bruttomesso. Non mi interessa polemizzare con l’amico Simone, ma ritengo importante evidenziare che nessuna delle 5 sentinelle di allora ha mai pensato di essere rieletta!”. Ad affermarlo è Fulvio Lorenzetti, ex consigliere comunale eletto tra le fila del Popolo della libertà.

 

L’interesse della città

“Abbiamo sempre e solo pensato all’interesse della città – spiega Lorenzetti – ed a far risparmiare alla città operazioni che avrebbero portato al dissesto economico il Comune, chiamando in causa i consiglieri dell’allora maggioranza, e soprattutto avrebbero lasciato ai cremaschi una mole di debiti da pagare per i prossimi trent’anni”.

 

Le opere bloccate

Sono 6 gli interventi chiamati in causa dall’ex consigliere comunale: la sistemazione dell’area ex Ferriera con sovrappasso annesso; la realizzazione delle caserme della Polizia e dei Vigili del Fuoco con alienazione dell’area ortofrutta; l’operazione Hotel Stalloni e parcheggio con permuta dell’area di Ombriano; la new company per la gestione raccolta rifiuti, con tanto di mobilitazione di docenti della Bocconi; l’area della Pierina con il nuovo palazzetto dello sport; l’area ex Tennis club con gestione della palestra Bertoni.

 

Impedito il devasto

“Spiace notare la ripetitività del richiamo ai 5 consiglieri dell’allora maggioranza che hanno semplicemente impedito, con la loro posizione, che la città fosse devastata economicamente da chi le opere le concepisce da fare con una sola compagnia, soprattutto che ora si apprestano al gran rientro tra le fila che Beretta pensa ancora di dirigere. Deve essere chiaro che le sentinelle, ricandidatesi per coerenza, sapevano che sarebbero state trombate politicamente, ma d’altro canto il coraggio delle scelte non è da tutti e se non c’è non ce lo si può dare, soprattutto in politica”.

 

Milioni di euro di debiti

“Contare i flash della fotocopiatrice o incollare i bolli non è mai stato titolo di capacità politica – conclude, non senza amarezza, Lorenzetti – e un pacchettino di voti sono ben poca cosa per i milioni di euro di debiti lasciati in aziende partecipate gestite con tanti amici, per altro oggi molti dei quali evaporati”.

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