30-07-2016 ore 11:24 | Politica - Spino d'Adda
di Rebecca Ronchi

Area omogenea cremasca, Riccaboni: "Potremmo essere una voce fuori dal coro"

“Riguardo all'Area Omogenea Cremasca è necessario fare alcune precisazioni”. Secondo Paolo Riccaboni, ex sindaco di Spino d’Adda ed era capogruppo di minoranza di Progetto per Spino, “aderire all’area omogenea significa decidere che tra paesi aderenti ci assomigliamo e che cercheremo altri che ci assomiglino. Qual è il vantaggio? L'Area Omogenea non è nulla, è solo un riconoscimento ad un'area dato dalla provincia di appartenenza, ma non cambia nulla. Se non cambia nulla, non serve”.

 

Il piano A e il piano B

“Se è qualcosa – aggiunge Riccaboni - allora comporta l'arrivo a Crema di uffici e servizi, è uno spreco di denaro. Si dice aderiamo all'Area omogenea perché il nostro obiettivo è non stare nell'area vasta Val Padana, ma vogliamo andare con Lodi, con Treviglio o con Milano. Il piano A è andare con Lodi e Treviglio. Con Treviglio non abbiamo neppure parlato e Lodi va con la città metropolitana. Il piano B è andare nella città metropolitana”.


La fretta di decidere”

“Perché l'ipotesi del piano B sia percorribile, non dobbiamo essere legati a Crema in un ente che è stato riconosciuto dalla provincia di Cremona che fa parte dell'area vasta Val Padana. Aderendo all'Area omogenea, Spino d'Adda lega a doppio filo se stesso a Crema e alla sua sorte. E Crema non entrerà mai nella città metropolitana. Milano non la vorrà mai. Il nostro voto contrario è dovuto alla volontà di attendere, vedere cosa accadrà e poi decidere. Se con Crema o se con Milano. Attendiamo il diradarsi delle nubi e non facciamoci incantare dalle sirene dei partiti. Vediamo cosa succede. Il PD ci ha fatto già perdere il tribunale di Crema. Speriamo non ci faccia andare sino a Mantova con la sua fretta di farci decidere e schierare”.

 

Voce fuori dal coro

“Potremmo essere la prima voce fuori dal coro sull'Area Omogenea Cremasca. Non diciamo no, ma ci chiediamo se è necessario farlo ora. Salire su una carrozza aspettando che qualcuno ci attacchi a una motrice che non abbiamo scelto? No grazie – conclude Riccaboni - per ora resto in stazione”.

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