30-07-2014 ore 15:10 | Politica - Città
di Rebecca Ronchi

Criminalità e infiltrazioni mafiose. Emanuele Coti Zelati, SeL, propone l'adozione di un 'Protocollo della Legalità' sulla base di quanto siglato a Merlino

Un Protocollo per la Legalità anche per il comune di Crema, lo chiede Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale di Sel, attraverso una mozione iscritta all’ordine del giorno del consiglio comunale: “visto che esiste una non sufficiente coscienza circa il rischio, in realtà già concretizzatosi, di infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio la legalità è un fondamentale valore per il nostro assetto civile, democratico ed istituzionale”. Secondo il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà “non è sufficiente sostenerlo attraverso parole e dichiarazioni ma bisogna promuoverlo con incessanti azioni concrete ed istituzionali è importante utilizzare buone idee, prassi e sperimentazioni già attuate presso realtà simili alla nostra, nell’ottica del riutilizzo intelligente è necessario, nell’adozione delle best practice, provvedere il più possibile alla loro diffusione”.

 

Promozione della cultura

“Oggi - aggiunge Coti Zelati - è fondamentale riconoscere la priorità dell’interesse pubblico sul territorio e il suo governo, quale bene comune gli interessi delle mafie tendono ad esplicarsi nelle operazioni che hanno per oggetto il territorio ed in particolare le operazioni edilizie, le trasformazioni urbanistiche private rimangono scoperte dalla normativa nazionale antimafia  è importante tutelare le imprese che operano nel pieno rispetto della legalità e, di fatto, collaborano attivamente alla promozione della cultura che è espressione di quel modo di intendere il lavoro e il ruolo di responsabilità sociale degli attori del tessuto economico-produttivo”.

 

Protocollo Crema

Ai colleghi di maggioranza e minoranza ed all'amministrazione comunale, Coti Zelati chiede di "avviare entro 3 mesi dalla discussione della mozione, l’iter per la stesura di un protocollo a partire dal modello del cosiddetto Protocollo Merlino coinvolgendo, in un’ottica di discussione pubblica e partecipata, anche attraverso consulte e tavoli istituiti ad hoc, le realtà del territorio locale interessate alla questione al fine di addivenire ad un Protocollo Crema che, oltre ad essere applicato nel nostro Comune, possa essere un esempio ed uno stimolo per le altre realtà comunali del territorio cremasco nel suo complesso al fine di creare protocolli analoghi  a considerare inoltre l’opportunità di elaborare eventuali estensioni del protocollo stesso”.

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