30-05-2015 ore 19:56 | Politica - Milano
di Gianni Carrolli

Regione Lombardia. Sì al patrocino al convegno del M5S e al Milano Pride: “ora una legge antidiscriminatoria”

Alla fine il doppio “sì” è arrivato: Regione Lombardia ha concesso il patrocinio sia al convegno Tutte le famiglie hanno diritto a essere tutelate e al Milano Pride 2015. La prima iniziativa – organizzata dal Movimento 5 Stelle Lombardia – si terrà il 9 giugno a palazzo Pirelli; la seconda sfilerà per le vie di Milano il 27 giugno.

 

Voce alle famiglie omosessuali

“Il convegno – commenta il consigliere regionale M5S, Iolanda Nanni – che ospiteremo a Palazzo Pirelli il 19 giugno darà la parola a famiglie omosessuali e famiglie monoparentali che, al momento, non sono tutelate e sulle quali la Lombardia deve aprire immediatamente il dibattito. Non sono tollerabili per una regione che si dichiara all’avanguardia posizioni antifamiliste e omofobe”. Tra gli ospiti invitati anche Giuseppina La Delfa, presidente Famiglie Arcobaleno, Fiorenzo Gimelli, presidente Agedo, Antonio Rotelli, cofondatore Rete Lenford e Gisella Bassanini, presidente associazione Smallfamilies.

 

Cattaneo presidente parziale

La concessione del patrocinio ha registrato “il doppio voto non positivo del presidente del Consiglio regionale – afferma Eugenio Casalino, segretario alla presidenza del consiglio regionale – Raffaele Cattaneo così mostra di essere presidente solo di una parte della Lombardia, quella oscurantista che intende tutelare un’unica famiglia, quella patriarcale sposata con matrimonio in Chiesa. La realtà è fatta da diverse famiglie, tutte con la medesima dignità”.

 

Il riconoscimento della pluralità

“Prendiamo atto che il Consiglio regionale della Lombardia – comunicano il coordinamento Arcobaleno, organizzatore del Pride – regione che ha ospitato solo qualche mese fa un convegno ferocemente discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali, ha attribuito il patrocinio al Milano Pride 2015 del 27 giugno prossimo. La richiesta di patrocinio al Pride era molto dettagliata e invitava la regione a riconoscere il valore della pluralità delle persone e delle famiglie presenti nella nostra società, insieme al diritto di tutti e tutte di vedersi riconosciuta la propria famiglia dall’ordinamento legislativo”.

 

Passare agli atti concreti

“Per la Lombardia – proseguono – che fin qui non ha brillato per politiche di inclusione e al contrario si è rappresentata come una regione omofoba, il patrocinio non deve costituire un atto meramente strumentale o, peggio, uno specchietto per le allodole. Chiediamo quindi che il patrocinio, un atto meramente formale, sia seguito da atti concreti, come una legge regionale antidiscriminatoria sul modello di quelle approvate da altre regioni e il sostegno immediato al Pride Pavia 2015 oggetto di feroci attacchi omofobi. Onda Pride 2015, con almeno 14 manifestazioni in tutta Italia scenderà in piazza da giugno per ribadire il diritto di tutte e tutti di vedersi riconosciuta una famiglia. La regione sarà in piazza?”

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