30-04-2016 ore 18:30 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Progetto We care. Comunità induista e Comune di Crema per un mondo migliore

“La finalità è semplice: gettare i semi di un mondo migliore”. Così Svami Priyananda Giri, della comunità induista italiana e del monastero di Altare, ha spiegato il progetto nazionale We care, caratterizzato dalla cura del parco Chiappa. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore Fabio Bergamaschi – ha l’obiettivo di creare cittadinanza attiva, sensibilizzare le persone alla coesione sociale. Siamo onorati di avere nella nostra città i rappresentanti dell’Unione induista italiana e di poterli accogliere all’interno dell’iniziativa già avviata dal Comune di Crema, intitolata I care”.

 

Lavori socialmente utili

Con il coordinamento del Comune, gli esponenti della comunità induista cremasca – un’ottantina di famiglie, rappresentate da Tiwari Ravinder e dal figlio Ketan - si rendono disponibili a svolgere lavori socialmente utili sotto forma di volontariato: "We care - hanno spiegato - offre l’opportunità di far conoscere la comunità induista del territorio, formata da persone che da anni vivono e sono perfettamente integrate nella società e porre le basi di una prossima e fattiva collaborazione con le amministrazioni locali.

 

Dialogo interreligioso

Dopo un lungo iter, l’11 dicembre 2012, il parlamento italiano ha ratificato l’intesa con la Uii, l’unione induista italiana, che “sostiene l’educazione alla non violenza” e “condanna ogni discriminazione di sesso, razza, religione e condizione sociale”. Come ricordato da Sri Ravicandra Natha, dell’Uii di Milano, affiancato da esponenti provenienti da Pordenone e dalla Liguria, “si tratta di un caso unico. L'Italia è l'unica nazione che ha riconosciuto l'induismo. L’unione induista non ha fini di lucro, è apolitica e contraria ad ogni forma di proselitismo, in quanto contrario ai suoi principi. Crede nel pluralismo e nella libertà religiosa, nell’uguaglianza di tutte le religione e sostiene attivamente il dialogo interreligioso e intermonastico. Questa iniziativa rappresenta uno splendido esempio di integrazione”.

 

Al servizio della comunità

Del resto, ha ricordato Svami Priyananda Giri citando un tanto antico quanto attuale inno in sanscrito, “tutto è un’intera famiglia. Poter dar vita ad iniziative di integrazione è un grande successo. Grazie di averci dato la possibilità aiutare e di fare un seva, che significa mettersi al servizio della comunità, quanto di meglio si possa chiedere nella pratica quotidiana”.

125