30-04-2016 ore 12:31 | Politica - Cremona
di Angelo Tagliani

Area omogenea cremasca, sì unanime. Dopo la conferenza dei sindaci la Regione

Il consiglio provinciale ha preso atto della richiesta di riconoscimento dell'area omogenea cremasca. Secondo Stefania Bonaldi “è emerso con tutta la sua forza e serietà il percorso "dal basso" intrapreso da mesi da ben 42 consigli comunali che hanno scelto di scommettere su un progetto complesso ma molto significativo sul piano politico e, riteniamo, anche istituzionale. Il presidente della Provincia si è impegnato a concludere il percorso portando la proposta del riconoscimento delle aree omogenee entro il 31 maggio alla approvazione dell’assemblea dei sindaci. Il Cremasco c'è, con convinzione ed orgoglio per posizionarsi in modo chiaro e da protagonista anche in futuri scenari che riguardano le aree vaste”.

 

Funzioni sovracomunali

“Nel deliberato – sottolinea il presidente Carlo Vezzini - viene prevista la possibilità di delegare alla medesima Area/Zona Omogenea le funzioni sovracomunali che la normativa regionale potrebbe non assegnare direttamente all'area vasta. Quelle fondamentali rimangono in capo all’area vasta come quelle che la Regione ha delegato a suo tempo alle Province. È un iter complesso ma che sta prendendo forma. La discussione che si è aperta sul “con chi stare” non mi ha mai appassionato, sia politicamente sia sul versante del percorso istituzionale”.


Fondi e funzioni

“Molto più importante – prosegue il presidente della Provincia - è capire con quali fondi gestire sia le funzioni fondamentali che quelle delegate e quale veste giuridica avrà l’ente di area vasta che non sono le zone omogenee. Credo che prioritario debba essere dare soluzioni in termini di continuità di erogazione di servizi alle comunità locali e richiedere alle istituzioni superiori adeguate risorse finanziarie e umane per poterle svolgere, prima ancora che ergersi a paladini di questo o quel campanile”.


I Comuni

Nella fattispecie sono 42 Comuni che hanno deliberato la “proposta di percorso finalizzato alla costituzione dell'Area Omogenea del Cremasco”, come da deliberazione assunta dal Consiglio Comunale di Crema n. 80 del 9 novembre 2015, individuata come modello del documento assunto dai consigli comunali, ovvero: Agnadello, Bagnolo Cremasco, Camisano, Campagnola Cremasca, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Casaletto Vaprio, Castel Gabbiano, Castelleone, Chieve, Credera-Rubbiano, Crema, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Dovera, Fiesco, Genivolta, Izano, Madignano, Monte Cremasco, Montodine, Moscazzano, Offanengo, Palazzo Pignano, Pandino, Pianengo, Pieranica, Quintano, Ricengo, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Rivolta D’Adda, Romanengo, Salvirola, Sergnano, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco, Trigolo, Vaiano Cremasco, Vailate. “Ora – ha concluso Vezzini - procederemo ad avviare il percorso di individuazione dell'Area/Zona Omogenea del Cremonese e del Casalasco, nell'attuale ambito territoriale provinciale”. Poco dopo le 19 odierne il voto: unanime del consiglio provinciale. Unico assente il consigliere provinciale Calvi.

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