30-03-2015 ore 20:30 | Politica - Roma
di Gianni Carrolli

Reddito minimo garantito. Danilo Toninelli, 5 Stelle: “intervento economico e sociale da introdurre con la massima urgenza”

“In Italia vivono ben 9 milioni di persone al di sotto della soglia di povertà, quantificata in 780 euro mensili a persona. Numeri, questi, tanto sconcertanti quanto inaccettabili, soprattutto considerando che dei 28 Stati della Unione Europea solo l'Italia, la Grecia e l'Ungheria sono privi di un reddito minimo garantito”. Ciò, secondo l’onorevole del 5 Stelle, Danilo Toninelli, rende l’introduzione del reddito di cittadinanza “un intervento economico e sociale da introdurre con la massima urgenza”.

 

Il funzionamento

“La nostra proposta si rivolge proprio a queste 9 milioni di persone – spiega Toninelli – e servirebbe a farle raggiungere la soglia, ovvero, attualmente, i 780 euro calcolati dall’Istat. Riguarda tutti i cittadini italiani maggiorenni, pensionati compresi, che non raggiungono detta cifra. Dura finché le entrate individuali non raggiungono la soglia. Ciascun cittadino, privo di entrate a causa del suo stato di disoccupazione involontaria, percepirà la cifra massima di 780 euro mensili, mentre un pensionato che ad esempio percepisce 400 euro, riceverà insieme alla pensione ulteriori 380 euro quale integrazione. Il reddito spettante ai membri del nucleo familiare verrà invece calcolato in base ad un coefficiente, definito a livello europeo dall'Ocse”.

 

I centri per l’impiego

“Il sistema presuppone una riorganizzazione dei centri per l'impiego pubblici a cui spetterà il compito di seguire, passo dopo passo, tutti i beneficiari di reddito di cittadinanza in cerca di occupazione. Gli operatori di questi centri oggi in Italia sono meno di 9 mila, contro i 49 mila della Francia e i 115 mila della Germania. Opereranno creando una scheda personale on line che conterrà tutte le caratteristiche professionali del soggetto che aspira ad usufruire del beneficio. In questo modo lo metterà in contatto con le imprese, facendo nel frattempo aumentare il suo capitale umano attraverso corsi di formazione e aggiornamento”.

 

L’offerta di lavoro

“I beneficiari saranno inoltre chiamati a svolgere servizi sociali per la comunità se richiesti dall'ente di competenza al centro per l’impiego, fino ad un massimo di 8 ore settimanali. In questo modo si arriverà all'offerta di lavoro vera e propria, che dovrà sì essere il più confacente possibile alla professionalità del beneficiario ma che non potrà essere rifiutata per più di tre volte, pena la perdita del beneficio. Il costo complessivo della misura – conclude Danilo Toninelli – è di 16,9 miliardi di euro l'anno, poco più dell’1% del Pil italiano”.

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