29-08-2014 ore 21:03 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Rinnovo Province, domenica 12 ottobre al voto 1320 amministratori. Stefania Bonaldi: “forte impulso verrà dal rinnovo delle unioni e delle associazioni di funzioni”

Domenica 12 ottobre 1320 amministratori - sindaci e consiglieri comunali - saranno chiamati a votare un sindaco del territorio come nuovo presidente della Provincia di Cremona. Le Province diverranno enti di secondo livello, significa che i suoi membri non verranno più scelti con un'elezione diretta e che saranno incentrate su tre organi: il presidente, non necessariamente il sindaco del comune capoluogo, l'assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario ed il consiglio provinciale, che sarà formato da 12 persone, scelte tra i sindaci, i consiglieri comunali e solo per questa volta, anche i consiglieri provinciali uscenti.


Cambio epocale

Particolarmente significativa la possibilità di rivedere le funzioni dell'ente provinciale, che potranno essere gestite basandosi sulle specificità territoriali. L'argomento è molto tecnico ma di grande importanza e gli amministratori locali devono essere adeguatamente preparati all'importante novità: negli ultimi mesi il Partito Democratico ha organizzato 4 incontri nel territorio, martedì 2 settembre alle ore 18 presso la Festa dell'Unità di Crema incontrerà gli amministratori del territorio presentando uno specifico documento.


L'incontro ad Ombrianello

Di tutto questo e soprattutto degli scenari futuri hanno discusso ieri sera al podere Ombrianello il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, il sindaco di Lodi Simone Uggetti ed il segretario regionale del Partito Democratico Alessandro Alfieri; assente giustificato per impegni sopravvenuti Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. L'incontro è stato moderato dal giornalista Paolo Carelli. Auditori molto interessati il presidente di Lgh Franco Mazzini e di Scrp Pietro Moro.


Luci e ombre della riforma

Secondo Stefania Bonaldi “la riforma presenta luci ed ombre, non mancano aspetti di grande incertezza, ma chi amministra ha il dovere della concretezza e della positività”. In quest'ottica, in molti vedono la legge Del Rio come un'opportunità: “offre maggior peso ai sindaci, che diventano i protagonisti indiscussi della governance a livello provinciale” e che spesso “sono già abituati a lavorare insieme.


Ente di area vasta

Dato che la nuova provincia diverrà un Ente di area vasta, secondo il sindaco di Crema è necessario che “si punti alla gestione associata e condivisa di funzioni e servizi”. Il fatto di dover riscrivere gli Statuti provinciali entro la fine dell'anno consente di valorizzare le cosiddette aree omogenee, Cremasco, Cremonese e Casalasco, soprattutto contando sulla consuetudine a confrontarsi e a lavorare insieme: “un processo – sostiene Stefania Bonaldi – che andrebbe ulteriormente incentivato”.


L'obbligo di associare le funzioni fondamentali

Essendo sotto i 5 mila abitanti, in provincia di Cremona hanno l’obbligo di associare le 9 funzioni fondamentali entro la fine del 2014 un totale di 103 comuni su 115: un dato che indica la grande frammentazione amministrativa e l'altrettanto complessa gestione dei servizi. Per il sindaco di Crema, “definiti i nuovi Statuti, un forte impulso può venire dal rinnovo delle unioni e delle associazioni di funzioni”. Un ruolo fondamentale, “in funzione di supporto ed accompagnamento” verrà dai 12 comuni della Provincia sopra i 5 mila abitanti: “Non a caso il Comune di Crema ha stipulato una convenzione con la Provincia di Cremona per disporre di un profilo professionale qualificato, la dottoressa Mara Pesaro, alla quale è stato affidato il compito di accompagnare il Cremasco in questo percorso. Per impostare questo lavoro nelle prossime settimane organizzeremo un primo incontro con tutti i sindaci del cremasco e la dirigente”.


Spending review locali

Il sindaco di Lodi ha ribadito la necessità di associarsi per realizzare una vera spending review a livello comunale, partendo dal fatto che molto spesso i costi amministrativi per abitante nei comuni sotto i 1000 abitanti sono spropositati. Secondo Simone Uggetti la norma sul riordino delle Province va interpretata rafforzando l’area vasta e le associazioni di funzioni sovra comunali. Le prime azioni? La lotta contro i segretari comunali, per lui figure professionali anacronistiche.


La fase costituente

“La legge Delrio non è la panacea di tutti i mali – ha puntualizzato Alessandro Alfieri - ma contiene delle opportunità. Siamo in una fase 'costituente' e come in tutte le fasi costituenti le regole si scrivono anche con chi la pensa diversamente da noi. Possiamo confrontarci e scontrarci su molte questioni - dalla sanità al sociale, all’ambiente - ma ora gli amministratori locali sono chiamati a definire assetti che dureranno nel tempo e lo devono fare andando oltre gli schieramenti”. A molti è parsa evidente una frecciata alla Lega Nord, che sull'argomento pare avere poca voglia di collaborare.


Modalità operative condivise

Rispondendo ad una precisa domanda di Paolo Carelli, Alfieri ha garantito che nella preparazione delle liste degli amministratori eleggibili nel consiglio provinciale, “i territori si muoveranno autonomamente e secondo le specificità locali, secondo la tradizione del Pd”. Il messaggio è chiaro: “ribadisco che nella formazione delle liste vogliamo allargare il più possibile la condivisione” e “trovare profili di presidenti condivisi anche con le altre parti politiche”. Il nuovo assetto istituzionale nei consigli provinciali non dovrà riprodurre l'obsoleto schema maggioranza – opposizione, ma “trovare modalità operative condivise”.


Aziende partecipate

Durante la serata non è mancato un accenno al futuro delle Aziende Partecipate. Il territorio ha affrontato quelli che il sindaco di Crema ha definito “due banchi di prova che mi fanno ben sperare perché attestano la capacità dei sindaci di lavorare insieme per obiettivi condivisi: la società unica provinciale dell’acqua, votata pressoché dall’unanimità dei sindaci che a fine luglio hanno deliberato di conferirle la gestione del servizio idrico integrato. Un percorso articolato e complesso, che infine ha visto prevalere in tutti gli amministratori locali la volontà di dare il via ad una società pubblica, interamente e direttamente partecipata dai comuni, che gestirà il servizio e potrà finalmente effettuare milioni di investimenti sulle reti del nostro territorio”.


La gara rifiuti con Scrp

A livello cremasco, il secondo banco di prova riguarda la gara rifiuti con SCRP, con la quale Crema ed il Cremasco si propongono di raggiungere due obiettivi: “Un'unica stazione appaltante per espletare la gara, mai successo prima, dunque indirizzi condivisi da 50 consigli comunali in merito alle modalità di gestione ed organizzazione del servizio, in particolare seguendo obiettivi di efficientamento”. Punto secondo: “la funzione associata condivisa fra i 50 comuni per quanto riguarda il servizio di igiene urbana; obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, che intende concretamente sperimentare la gestione condivisa di un servizio su scala comprensoriale”.

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