29-07-2017 ore 09:46 | Politica - Romanengo
di Francesco Ferri

Romanengo, richiedenti asilo. Lega nord furente: “scelta imposta e calata dall’alto”

“Le amministrazioni comunali subiscono il sistema di accoglienza non più legato ad un’emergenza temporanea ma un vero e proprio modello strutturale che vede i territori spettatori di decisioni calate dall’alto, senza la possibilità di dissentire”. Questo il commento del segretario della sezione Lega Nord di Romanengo e Offanengo Maria Grazia Nichetti in merito al possibile arrivo di richiedenti asilo nel territorio di Romanengo. Sull’argomento il sindaco Attilio Polla ha dichiarato che “sarà cura dell’amministrazione monitorare la situazione”.

 

Insicurezza e disagio

La struttura individuata sembra essere quella dell’ex consorzio Agrario in via XXV Aprile. “Un immobile datato e a ridosso di un asilo nido” commenta il segretario della Lega. “Giusto due anni fa - prosegue Nichetti – il cremasco ha subito una scelta simile nel comune di Chieve. Una situazione che ha generato insicurezza e disagio per i cittadini. Quanto sembra accadere nel comune di Romanengo è ancora più grave. Oltre ai problemi sociali e di sicurezza legati all’arrivo di soggetti richiedenti asilo, si danneggia anche una importante attività di carattere sociale. Adiacente all’area individuata è presente un micronido che garantisce un servizio importante alle famiglie della zona. La destinazione dell’ex Consorzio a struttura per l’accoglienza determinerebbe sicuramente un'incompatibilità con la realtà già esistente”.

 

Le certificazioni

“Quindici giorni fa – commenta il sindaco Polla – abbiamo avuto un incontro in Prefettura. Come più volte ribadito il comune non dispone di strutture per ospitare i richiedenti asilo. Erano stati interpellati i proprietari dell'ex Consorzio agrario. Avevano dichiarato che la palazzina destinata all’abitazione del custode e del direttore era vecchia e in disuso ormai da dieci anni. Ci hanno rassicurato che la struttura al massimo può ospitare dieci o dodici persone. Abbiamo chiesto di fornirci tutte le certificazioni del caso e il parere igienico sanitario. Ad oggi non abbiamo ricevuto nulla e l’immobile è ancora disabitato. Nel momento in cui verrà prodotta la documentazione in modo corretto non avremo la possibilità di fare nulla. Capiamo il subbuglio e l’apprensione di molti cittadini”.

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