29-07-2015 ore 16:37 | Politica - Milano
di Gianni Carrolli

Riforma sanitaria. Ticket, esenzione per le fasce di reddito più basse. Agostino Alloni: “risultato estremamente importante”

“I punti su cui discutere sono ancora diversi e permangono elementi di forte contrasto ma dalla trattativa di ieri esce un risultato estremamente importante, che il Pd chiede instancabilmente da anni. Se tutto va in porto come concordato, i lombardi potranno finalmente avere ticket più equi e meno costosi. Oggi il ricco e il povero pagano la stessa cifra, che soprattutto per gli esami più importanti è più alta che nel resto d’Italia. Domani i cittadini pagheranno in base al loro reddito”. Così Agostino Alloni, consigliere regionale Pd, commenta l’accordo sull’esenzione del ticket.

 

Accordo da 55 milioni di euro

Nel corso delle trattative sulla riforma sanitaria con l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, i gruppi d’opposizione mettono a segno un punto importante: l’introduzione dell’esenzione dai ticket su visite ed esami per i redditi bassi e la rimodulazione per fasce per i redditi superiori. “L’accordo raggiunto al tavolo – spiega il gruppo Pd – prevede che per le esenzioni la regione stanzi 55 milioni di euro (10 dei quali condizionati al mantenimento da parte del governo degli impegni sul fondo nazionale sanità) e alla scrittura in legge, con apposito emendamento, del principio della progressività per reddito dei ticket”.

 

Ancora molte risposte

Misura ancora più importante, quella dell’esenzione, se letta alla luce dei dati relativi ai ticket pagati nel corso del 2014 in provincia di Cremona, ovvero 254 mila euro in più rispetto all’anno precedente. “La trattativa c’è perché il Pd ha chiesto di non contingentare i tempi e tutte le opposizioni hanno presentato migliaia di ordini del giorno. Abbiamo ottenuto di aprire la trattativa e di cambiare i ticket; già questo non è poco – conclude Alloni – ma i punti su cui attendiamo risposte convincenti sono ancora molti, a partire dal ruolo dei comuni, dall’efficacia dei controlli e dall’indipendenza dei manager della sanità”.

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