28-09-2017 ore 21:11 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Sanitas e impianto sportivo: passa in Consiglio la variante all’ex scuola di Cielle

È passata con 16 voti a favore e due astensioni la proposta di variante al piano attuativo della Cascina Valgarenga. Duplice l’obiettivo: l’insediamento della struttura sociosanitaria della Sanitas in un lotto dell’ex scuola della fondazione Charis e il cambio di destinazione d’uso dell’ex palestra scuola di Cielle, che passerà da struttura sportiva adibita all’uso scolastico a impianto sportivo di carattere generico. Non ha partecipato alla votazione il gruppo consiliare di Forza Italia, che pur dando parere favorevole al progetto Sanitas ha eccepito rispetto alla seconda proposta. Due ore e mezza di discussione ricche di attriti e di battibecchi tra maggioranza ed opposizione. Ma andiamo per gradi.

 

L’iter della variante

Nelle prossime settimane la giunta comunale adotterà la variante approvata stasera in Consiglio. Dopo i 30 giorni necessari alla presentazione delle osservazioni, la variante verrà approvata definitivamente. Si aprirà dunque la fase conclusiva, nella quale verrà stilato il piano attuativo definitivo con tanto di convenzione tra il soggetto proponente e il Comune. Secondo l’assessore Matteo Piloni (foto a lato) la variante è “l’occasione per dare soluzione a una brutta vicenda e a una ferita urbanistica in una parte importante della città”, oltreché per “aprire il ventaglio delle possibilità rispetto all’utilizzo del Lotto D, che ora ospita la palestra scolastica”.

 

Un’idea di soluzione

Il progetto ha ricevuto grande apprezzamento da parte della maggioranza. Il consigliere del Pd Eugenio Vailati si è detto convinto “che votare positivamente l’autorizzazione sia un dovere: quale che sia la richiesta rappresenta, è l’unica possibilità per evitare che l’area resti così in eterno”. Dello stesso avviso Emanuele Coti Zelati, capogruppo de La sinistra: “sono assolutamente convinto della necessità di trovare una strada per recuperare il mostro davanti al parco Bonaldi”. Tuttavia, per evitare che la storia recente possa ripetersi, il capogruppo ha auspicato “un’indicazione di massima dell’investimento che il privato intende fare sulla proprietà”. Pragmatico il capogruppo Pd Jacopo Bassi: “credo che sia chiaro che una opzione ideale non possa delinearsi; è una questione che dura da anni e questa proposta va nella direzione di sbloccare una soluzione”.

 

Le critiche della minoranza

Pur promuovendo il progetto, l’opposizione non ha mancato di sollevare alcune osservazioni. Il capogruppo della Lega Nord, Andrea Agazzi, avrebbe “gradito un percorso diverso, con più trasparenza”. Simone Beretta (foto a lato), consigliere di Forza Italia, avrebbe preferito scorporare la delibera in due parti, a seconda dei lotti interessati: “avrei votato a favore della prima, perché da almeno 5 anni Forza Italia insisteva sul cambio destinazione d’uso, una variazione totale”. Gli ha fatto eco la consigliera Laura Zanibelli chiedendo “lo stralcio della parte della delibera sulla palestra, per far procedere il percorso in maniera trasversale, condivisa da tutti”. Proposta bocciata dalla maggioranza. Ha chiosato Antonio Agazzi: “l’amministrazione è finalmente riuscita ad imboccare la strada che abbiamo da tempo consigliato”.

 

Ombre e responsabilità

Il dibattito si è protratto tra rimpalli di responsabilità e attacchi più o meno personali. Al termine, il sindaco Stefania Bonaldi è intervenuta per mettere il punto fermo: “l’ex scuola della fondazione Charis è un monumento alla degenerazione del concetto di prossimità. Qualcuno stasera ha cercato di adombrare alcuni aspetti, insinuando che di ombre ce n’erano prima e che ora ce ne sono altre. Non ci si può mettere sullo stesso piano: quell’insulto alla comunità ha padri e madri. Da cinque anni siamo al lavoro per cercare di trovare una soluzione. Da parte nostra non ci siamo mai impuntati su alcun progetto. Pare piuttosto che qualcuno, stasera, abbia cercato alibi per astenersi o votare contro”.

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