28-08-2016 ore 13:10 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio. Le velleità partecipative, dentro e fuori sala degli Ostaggi. Tino Arpini: “tante parole ma nessun riscontro pratico”

Alla sua prima esperienza in Consiglio comunale, Tino Arpini è esponente della lista civica Solo cose buone per Crema. È membro delle commissioni Urbanistica, Bilancio e Statuto e regolamenti e nel corso del mandato ha acceso molti riflettori sulle questioni inerenti Ombriano, quartiere dove vive e lavora. Sempre a Ombriano ha organizzato due incontri con cittadini e residenti, stimolo alla partecipazione alla vita politica e consiliare della città.

 

Consigliere, a che punto siamo con il coinvolgimento della cittadinanza?

“È una parola di cui ci si è riempiti la bocca e farciti i programmi, ma che non ha avuto riscontri pratici, né in ambito consigliare dove le proposte delle minoranze trovano respingimenti pregiudiziali e ideologici, né nel cosiddetto bilancio partecipativo, una cozzaglia di nuove norme che nel titolo esprimono concetti partecipativi ma nei contenuti dettano linee accentrative e garantiste per chi è di turno al governo della città”.

 

È ancora possibile collaborare in Consiglio?

“Nel rispetto dei ruoli abbiamo corrisposto generosamente agli inviti di sindaco e giunta per una coesione attiva circa la salvaguardia del nostro ospedale. Abbiamo seguito, con visioni anche divergenti ma con estremo interesse, il dibattito in corso per affrancarci dal Cremonese e dal Mantovano. Certamente non abbiamo avuto analoga corrispondenza alle nostre istanze e interrogazioni”.

 

Che ruolo devono svolgere le liste civiche?

“Dovrebbero esprimere massima libertà di giudizio e di voto, essendo svincolate da discipline di partito. Ma quelle di maggioranza in sala degli Ostaggi sono semplicemente mascherate di civismo: basta vedere i politici da 90 che hanno espresso in origine e che poi hanno lasciato. Per una buona e genuina amministrazione locale la presenza civica è fondamentale, seppur costosa alle tasche personali non godendo di fondi pubblici. Non riconoscerne il valore è favorire il partito 5 Stelle”.

 

Giovani e Consiglio. Rapporto difficile?

“Bisognerebbe ringiovanire la politica, non solo in senso anagrafico. Niente di più vecchio quello che ho visto espresso da certi giovani consiglieri di maggioranza, imponendo decisioni arroganti in seno alle commissioni oppure manifestando supini sostenitori della giunta, salvo poi lamentarsi in privato. In questo caso maturità e disponibilità possono fare la differenza rispetto al semplice vantaggio anagrafico”.

 

Su cosa deve puntare il Consiglio nei prossimi 10 mesi?

“Gli ultimi 10 mesi saranno frenetici per l’amministrazione, nel tentativo di recuperare la grande delusione della gente, ma sarà inutile. Un esempio: gli assessori hanno annunciato l’inizio lavori di ripristino della spalla sulla roggia Alchina a Ombriano, che degrada progressivamente da tre anni. Le persone hanno pensato fosse iniziata la campagna elettorale anche a Ombriano. La gente è disincantata e non si può fare in 10 mesi quello che non s’è fatto in 4 anni e mezzo”.

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