28-08-2014 ore 18:51 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema, cresce il sostegno ai percorsi ciclopedonali. Arpini chiede al Comune di coinvolgere privati e associazioni nella promozione del territorio

“Lo scorso giugno un 'semplice cittadino', Dino Schiavi, ha presentato all’Ufficio Relazioni Pubbliche un progetto per un percorso ciclopedonale perimetrale della nostra città, individuando un tragitto della lunghezza complessiva di 26 chilometri”. Secondo Tino Arpini, capogruppo di Solo cose buone per Crema si tratta di “un percorso già praticabile su ciclabili protette, piuttosto che strade sterrate o asfaltate con scarso traffico, salvo l’adeguamento di tre brevi punti critici: 50 metri su via Milano, 100 metri in via Del Picco e 700 metri in via Piacenza”.

 

Sicurezza e valorizzazione

Di contro, “manca totalmente un'adeguata segnaletica che conferisca al percorso sicurezza, continuità, notorietà e valorizzazione; la prossima realizzazione della passerella ciclopedonale sul fiume Serio fra le vie IV Novembre e Cremona – prosegue Arpini - lo renderanno ancor più interessante, evitando l’unico punto di andata e ritorno sul ponte di via Cadorna attualmente previsto”.

 

Scarso trasporto pubblico

“La mobilità ciclistica – sostiene l'esponente di minoranza - è particolarmente diffusa, ancorché poco protetta, nella nostra città sia per la mobilità individuale quotidiana, per sopperire alla scarsa efficacia del trasporto pubblico urbano rappresentato da Mio Bus (tu lo chiami oggi, lui arriva domani), sia a livello agonistico/sportivo, praticato per lo più sulle nostre strade extraurbane”.

 

Le località amene

In un'interrogazione da discutere in consiglio comunale Tino Arpini chiede all'amministrazione comunale di “adottare il progetto” e “definire anche a Crema il cosiddetto Bici-plan normato a livello regionale perché possa costituire anche un prezioso incentivo turistico, rendendo note località amene quali il Lago dei Riflessi, la Palata del Serio, il Moso eccetera”. Il comune di Crema, grazie al supporto di varie associazioni territoriali potrebbe inoltre “incentivare le visite ai nostri monumenti cittadini, al museo, mura venete, ville signorili del periodo veneziano, chiese”.

 

Gli sponsor privati

“Portare in città e nel territorio più numerosi turisti delle due ruote – sostiene Arpini - non potrebbe interessare particolarmente ristoranti e bar prossimi al circuito, in modo da coinvolgerli anche nel sostegno di iniziative di sponsorizzazione? La presenza in città anche di studenti universitari non residenti, così come professionisti o lavoratori pro tempore, non consiglierebbe una diffusione del cosiddetto bike sharing anche nelle popolose periferie, piuttosto che esclusivamente in piazza Duomo? Egualmente, non sarebbero maggiormente valorizzati gli ampi spazi di parcheggio pubblico, quali la buca, il cimitero maggiore, la piscina, se dotati di un tale servizio?”

 

Grandi benefici

“Incoraggiare l’uso della bicicletta – conclude - costituisce un elemento fondamentale di educazione fisica, mentale e civica, portando a grandi benefici sociali, quali la riduzione di emissioni nocive, inquinamento acustico, congestioni viabilistiche, incidenti dalle gravi conseguenze”.

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