28-05-2015 ore 14:58 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. In Consiglio l'accoglienza dei profughi. Torazzi: “prima gli italiani”. Rifondazione: “una vergogna”

Hanno fatto molto discutere, oltre 2 ore, la mozione portata all'attenzione del Consiglio comunale di ieri dedicata all'immediata cessazione dell’operazione Mare Nostrum e proposta da Alberto Torazzi, che ha rivendicato “il merito della Lega di non prendere ordini dalle centrali finanziarie e dai poteri forti europei e transoceanici”, sottolineando la necessità di dare “la precedenza ai cittadini della Repubblica: cremaschi, lombardi e italiani. Prima si deve pensare a loro e non a tutti coloro che non sono nati ai 4 angoli del mondo o al massimo aiutarli a casa loro”.

 

Cinici e razzisti

Bocciata dalla maggioranza di centrosinistra l'idea di bloccare i profughi in Libia e rispedita al mittente “la proposta di premiare chi decide di rimanere al proprio Paese d'origine partecipando alla ricostruzione”. S'è detto scandalizzato dalle tematiche del collega di centrodestra Renato Stanghellini, Rifondazione: “avrei vergogna a presentare un'argomentazione del genere. Si parla solo di soldi e numeri, senza rendersi conto che stiamo parlando di persone”. Del medesimo avviso Camillo Sartori: “Mozione cinica e al limite del razzismo, proprio di un partito che fomenta le folle all'odio, prima coi meridionali ed ora con gli stranieri”. Ha rincarato la dose Teresa Caso, Pd: “da parte della Lega è la consueta strumentalizzazione in chiave politica di una tragedia. Gli imprenditori della paura costruiscono le loro fortune puntando sull'insicurezza”.

 

Il business dei trafficanti umani

Ha espresso “un certo imbarazzo che questo Consiglio sia chiamato a trattatare tematiche così altisonanti, gravi e drammatiche non avendo alcuno strumento gestionale e strumento pratico, vorrei che ci interessassimo di cose più pragmatiche”. Chiamato ad un parere sul tema, Tino Arpini, Solo cose buone per Crema: “se non proprio nei respingimenti la soluzione può essere il blocco delle partenze, per non dare adito a trafficanti umani di fare business”. Certamente, ha aggiunto, “costruire vie o quartieri specifici solo per loro non la vedo una soluzione”. Pertanto, “le organizzazioni superiori al nostro Consiglio dovrebbero bloccare le partenze, a garanzia delle loro vite e della vivibilità del nostro Paese”. Tranciante Christian Di Feo, Movimento 5 Stelle, “abbiamo fatto due ore di chiacchiere; a livello comunale sono state portate mozioni e contromozioni per parlare del nulla e che non portano nessun contributo al Comune di Crema”.

 

Le quote di sostenibilità

Dichiarazione di voto “molto sofferta” da parte di Antonio Agazzi (Servire il cittadino) che, da vice presidente del Consiglio, data l'assenza di Vincenzo Cappelli, è stato chiamato a presiedere l'assemblea: “fossi stato l'esegeta della mozione, alcuni toni e alcuni accenti non sarebbero stati medesimi”, seppure il documento proposto da Torazzi “ha il pregio di porre un problema: ci sono quote di sostenibilità dell'accoglienza, non osservando le quali, soprattutto in periodi recessivi, s'ingenerano situazioni che possono diventare guerra tra poveri”. In sostanza, “uno Stato che ha a cuore il benessere dei propri cittadini, non può non tenerne conto ma deve concordare in un quadro più generale il tema dell'accoglienza”. Eppure, “alcune democrazie europee si ritraggono dal decidere”. Dante Verdelli, Patto civico, ha espresso voto contrario alla mozione: “impianto non condivisibile”, ravvedendo “elementi positivi nell'operazione Mare nostrum”. Per la cronaca, la mozione presentata da Torazzi è stata respinta. Nel dettaglio, 3 favorevoli: Torazzi, Agazzi e Arpini, contrari i 13 consiglieri di maggioranza, non ha partecipato al voto il Movimento 5 Stelle.

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