28-04-2017 ore 16:50 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Sala del commiato in via Crespi, l’affondo di Beretta e Zanibelli: “un atto irragionevole”

“Irragionevole ed invotabile”, un atto “illegittimo”, nel quale “appariva in modo assolutamente trasparente l’interesse privato rispetto a quello pubblico”. Non hanno utilizzato mezzi termini Simone Beretta e Laura Zanibelli, rispettivamente capogruppo di Forza Italia e Nuovo Centrodestra in Consiglio comunale, nel descrivere la proposta di autorizzazione alla realizzazione di attrezzature di interesse pubblico in via Crespi, sospesa dall’Ordine del giorno del Consiglio comunale di mercoledì 26 aprile.

 

Burocrazia rapida

“L’autorizzazione – ha spiegato Zanibelli in conferenza stampa – era stata licenziata dalla giunta a inizio mese, e iscritta all’ordine del giorno dei lavori di commissione e del Consiglio comunale. Dunque fino a mercoledì l’amministrazione aveva previsto di mettere in discussione, e poi in votazione, una variazione della destinazione d’uso di un’area acquistata da un privato, sulla quale sarebbe sorta una sala del commiato. Ci è sembrato strano che tale modifica venisse richiesta dopo l’acquisto dell’area, così come anche la celerità degli uffici pubblici nell’affrontare la pratica per consentire di portarla in Consiglio”.

 

Discussione sospesa

Tuttavia, l’autorizzazione non è stata discussa “per mandato dell’assessore Piloni. Ciò non significa che sia stata stralciata dall’Ordine del giorno – ha precisato Beretta – semmai che dovrà affrontarla la prossima amministrazione (quelle del 26 e del 27 aprile sono le ultime due sedute del mandato, nda)”. La sospensione è stata motivata dalla maggioranza con l’assenza dell’assessore che ha promosso la richiesta e del tecnico competente. Ma per il capogruppo forzista ciò si traduce nella “ennesima bocciatura dell’assessore da parte della maggioranza, che bene ha fatto a stoppare con determinazione questa costosa proposta”.

 

Limiti tecnici e politici

Come rilevato da Beretta, l’autorizzazione sarebbe incappata in alcuni limiti tecnici, essendo l’area in piena fascia di rispetto cimiteriale. A livello politico, rimane poi il fatto che “la delibera sia stata condivisa da tutta la giunta”, ha evidenziato Zanibelli. Ciò implica che “il sindaco non ha messo abbastanza testa né sensibilità su una questione molto delicata – ha concluso Beretta – e, se tanto mi dà tanto, se questo è il modo di amministrare allora conviene cambiare la guida di Crema”.

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