27-08-2016 ore 11:28 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio. Il difficile ruolo delle liste civiche e l’effimero potere della mediazione. Walter Della Frera: “manca la ricerca del dialogo”

Dunque si può dire che a distanza da quattro anni dall’insediamento questo Consiglio comunale – e i suoi consiglieri, naturalmente – sia maturato? “Senz’altro: se all’inizio scontava un po’ d’inesperienza, affatto giustificabile, ora si può dire che la crescita c’è stata”. Walter Della Frera è attualmente consigliere comunale con delega allo Sport, siede al banco della maggioranza ed è stato eletto con la lista civica Crema bene comune.

 

Consigliere, quanta influenza hanno le liste civiche in Consiglio?

“Credo abbiano un potere limitato ma importante: vengono considerate in tutte le discussioni e consultate su ogni argomento. Poi, si sa: anche in base al numero degli eletti, chi detiene la capacità di scelta sono i partiti. Non per questo non abbiamo fatto valere la nostra posizione, sia con la maggioranza sia con la minoranza”.

 

Quale dev’essere il loro ruolo?

“È un ruolo critico, anche all’interno del proprio schieramento. Le liste civiche non sono legate a scuderie di partito né devono sottostare a scelte determinate dalle ideologie. In altre parole, non hanno obblighi verso nessuno che non sia l’elettore. Hanno una funzione di stimolo, sebbene in fin dei conti – ed è giusto che sia così – poi si decida sempre a maggioranza”.

 

Cosa l’ha appassionata maggiormente in questi anni?

“Ci sono stati temi che ho preferito ad altri, ma il più delle volte ci siamo trovati a discutere delle prese di posizione di un consigliere piuttosto che di un altro. Molto spesso la minoranza ha fatto opposizione per partito preso e la maggioranza ha risposto. È il gioco delle parti. Questo fa capire come la dicotomia tra i due schieramenti non sia ancora stata superata”.

 

Ritiene che il dialogo tra fazioni sia ancora possibile?

“L’impressione che si ha è quella di essere già entrati in campagna elettorale. Io continuo ad auspicare nel dialogo, ma credo sia un traguardo molto difficile da raggiungere”.

 

Da dove deriva questa difficoltà?

“È una difficoltà data dal ruolo: Federico Pesadori, un ex consigliere, sosteneva che tra maggioranza e minoranza ci fosse un fossato di coccodrilli. Nel corso degli anni abbiamo provato a gettare ponti ma la minoranza ha preferito rimanere sulle sue posizioni; la maggioranza poi si è adeguata. Quello che è mancato è stato proprio la ricerca del dialogo”.

 

Per cosa sarà ricordato questo Consiglio?

“Difficile dirlo senza fornire sponde involontarie. Sicuramente c’è stata lotta tra le parti, che tuttavia solo in pochi casi si è tradotta in una bella battaglia politica. Per quanto ci riguarda, abbiamo cercato di esprimere le nostre idee e di farlo confrontandoci con entrambe le parti. Spiace di non essere riusciti a creare un vero clima di dialogo”.

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