27-05-2016 ore 10:14 | Politica - Cremona
di Andrea Galvani

Consiglio Provinciale. Dimensionamento scolastico, il Cremasco rifiuta la delibera Cremonese. I sindaci lasciano l'aula

A prima vista potrebbe sembrare un nulla di fatto, ma quanto accaduto ieri durante il consiglio provinciale non può che aumentare la conflittualità del territorio cremasco e del cremonese, se mai tra i fosse vi fosse stato del feeling. In discussione la proposta avanzata da Carlo Vezzini, presidente della provincia fino al prossimo 5 giugno, mentre il consiglio provinciale rimarrà in carica fino ad ottobre. In un clima teso, situazione che si ripete ad ogni occasione d’incontro, i tecnici dell’amministrazione hanno illustrato nel dettaglio l’ordine del giorno sul dimensionamento scolastico: la proposta cremonese prevedere di mantenere unito lo Stanga con sede a Cremona e invece unire le sedi cremasche di liceo Munari e istituto Marazzi.

 

Il numero legale

Proposta “inaccettabile” per il Cremasco e per la logica. Davanti al rifiuto di modificare la delibera, i sindaci di Crema, Moscazzano, Castelleone, Offanengo e Rivolta d’Adda hanno deciso di lasciare l’aula facendo mancare il numero legale. Stizzito Vezzini, che non solo ha stigmatizzato l’iniziativa cremasca, ma ha anche sostenuto che la sua proposta fosse frutto di un percorso condiviso, pertanto – con sprezzo del pericolo e della strategia - provvederà a riproporla, identica, quanto prima.

 

Criteri di ‎omogeneità‬ e ‪‎coerenza‬

Prima di sera, utilizzando la proprio pagina Facebook, il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha fornito questa versione: “I sindaci cremaschi che siedono in consiglio - Gianluca Savoldi, Fiori, Gianni Rossoni e Fabio Calvi - insieme a tutti quelli dell’‎area omogenea cremasca‬, sentiti i dirigenti delle scuole superiori cremasche e molti docenti, avevano già espresso la propria opinione: se si voleva mettere mano al Munari e al Marazzi dividendo sede Cremasca e Cremonese, lo stesso si doveva fare anche con lo Stanga. Dunque offerta formativa autonoma e indipendente nel Cremasco come nel Cremonese”. I sindaci cremaschi avevano chiesto “più tempo per decidere gli ‎accorpamenti‬ secondo criteri di ‎omogeneità‬ e ‪‎coerenza‬: la proposta odierna era tenere unito lo Stanga con sede a Cremona e invece unire le sedi cremasche di liceo Munari e istituto Marazzi, francamente poco, pochissimo omogenee”.

 

Malinquorum
“Non essendoci alcuna perentorietà – ha aggiunto il sindaco di Crema - chiedevamo di aspettare e approfondire. Di fronte alla scelta del presidente Vezzini e del resto del consiglio provinciale di andare fino in fondo senza cercare maggiore ‪‎coesione, a malincuore abbiamo deciso di fare mancare il ‪‎quorum‬ per impedire l'adozione della delibera, che sarebbe passata con 7 voti a favore e 5 contro, mentre il quorum richiede almeno 8 consiglieri in aula. Non ha vinto nessuno, è la dimostrazione di una evidente difficoltà di dialogo, che mi auguro si superi presto, ma su un tema così delicato e decisivo, che tocca la ‪vita reale‬ di tante persone, dagli insegnanti al personale non docente, agli alunni e alle loro famiglie, fino alla funzionalità delle scuole, alla didattica e alla gestione, non si può andare a cuor leggero, decidendo a maggioranza e contro le indicazioni e istanze dei territori”. La chiusura, lanciando l’hashtag per twitter, riassume perfettamente lo stato d’animo della delegazione cremasca: ‪#‎malinquorum‬.

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