26-03-2015 ore 20:39 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Sant'Agostino. Nuovo Centrodestra scettico sui lavori alla sala Cremonesi. Laura Zanibelli: “ne valeva davvero la pena?”

“Per valorizzare il Sant’Agostino in chiave Expo, con molto meno di 80 mila euro si poteva organizzare qualche concerto in Sala Pietro da Cemmo per i partecipanti ai corsi. Se proprio si voleva investire in una sala, la nostra città ha carenza di sale di grande dimensione da 200 posti, non di 60-80 posti. Era il momento di ripensare all'allestimento della Sala Alessandrini; persino dei privati avevano dato disponibilità nel recente passato”. Così Laura Zanibelli, capogruppo Ncd, scettica  in merito alla riqualificazione in chiave Expo della sala Cremonesi.

 

Un’altra sala conferenze

In merito agli interventi progettuali, “è venuto naturale – aggiunge la Zanibelli – pensare alle aule attrezzate presso la sede della nostra Università statale, aule che professori universitari e lo stesso rettore quasi ci invidiano per altezza tecnologica. Aule dotate di sistema di collegamento web e per corsi on-line, di traduzione simultanea (in aula Magna), di registrazione con possibilità di patrimonializzare il contenuto dei corsi e  aule  allestite con PC. Possibile che con tanto di struttura disponibile in città, per lo più finanziata da fondi pubblici anche dei nostri cittadini, si individui un'altra sala conferenze per un nuovo allestimento di tal genere?”

 

Una scelta precisa

“Non ci venga a dire il sindaco che nel bilancio, anche 2015, si sacrificano gli interventi per lavori come manutenzione strade o verde pubblico, per mantenere inalterata la spesa sociale. Gli 80 mila euro usati per la sala sono anche provenienti da disponibilità tolte all'Ufficio Tecnico, è stata una scelta precisa. La location del Sant’Agostino è certamente di rilievo culturale e turistico; ma valeva la pena spendere 80 mila euro quando in città abbiamo una struttura universitaria di eccellenza per corsi e molto ben attrezzata?”

 

Opportunità persa

Secondo l’esponente del Nuovo Centrodestra, “è stata persa così anche l'opportunità di valorizzare la sede universitaria oltre il territorio, verso professionisti e aziende interessate ai corsi Expo e cioè ad argomenti su cui in parte e finalmente, dopo 3 anni, sembra avviata la definizione di corsi master di sviluppo dell'università, nell'alveo del percorso iniziato ormai 5 anni fa. I corsi Expo potevano diventare occasione per individuare e rilanciare azioni di formazione specifica oltre il periodo dell’Esposizione stessa con le aziende partecipanti, grazie alla convenzione attiva con l'università”.

 

Interventi di manutenzione

L’allocazione delle risorse – dirottate, in questo caso, sui lavori di integrazione tecnologica della sala Cremonesi – non convince per nulla Laura Zanibelli, che in conclusione osserva: “con quei soldi chiedete all'assessore Bergamaschi quanto avrebbe potuto fare per i cittadini, con i soldi dei cittadini, per interventi di manutenzione, ormai sempre più risicati!”

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