25-10-2016 ore 11:33 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Riordino scolastico, il centrodestra prende posizione: “Bonaldi e Piloni sono stati incapaci di trovare la mediazione”

“Le dichiarazioni del sindaco Bonaldi sul riordino scolastico rappresentano un vano tentativo di giustificarsi per il palese insuccesso registrato in merito al riordino scolastico e le rimbalzano contro come un boomerang”. Questa la presa di posizione di Forza Italia, Lega nord e Nuovo Centrodestra – e dei rispettivi gruppi consiliari – all’indomani del voto in consiglio provinciale in merito all’assetto delle scuole superiori “a scavalco” tra gli ambiti territoriali cremonese e cremasco.

 

Mancanza di volontà

Le opposizioni puntano il dito contro il sindaco Bonaldi: “la smania di risultare la paladina del territorio l’ha portata ad una clamorosa rottura in Consiglio provinciale”. Per l’opposizione, a nulla è servita la mozione approvata in Consiglio a Crema, “che ha obbligato sindaco ed assessore al coinvolgimento degli altri attori anche se in due soli incontri, ma senza la reale volontà di risolvere la questione ai livelli adeguati. Prova ne è che, per difendere la suddivisione delle scuole di Crema e Cremona in due ambiti distinti, non si è dato seguito ai numerosi solleciti e alle richieste di trovare punti di mediazione a livello alto e politico”.

 

Responsabilità politiche

“La sconfitta per le scuole cremasche e per l’offerta formativa, rivolta ai giovani del territorio, dipende tutta dal sindaco Stefania Bonaldi e da Matteo Piloni, segretario provinciale Pd: entrambi non son stati capaci di trovare un punto di mediazione tra Crema, Cremona e provincia, governati tutti dal Pd, non han saputo affrontare i reali problemi delle scuole sul territorio per arrivare a due ambiti distinti. Ancora un giorno prima della votazione, venivano portate in discussione fino a 4 proposte, la cui sostenibilità era per molti versi tutta da dimostrare, sia economica che numerica che progettuale ed infine logistica”.

 

Il rischio boomerang

“La chiara posizione di arresa del sindaco è tutta lì da vedere, arrivata al punto da proporre di demandare la decisione alla Regione, tanto da farsi dire da Viola, presidente Pd della Provincia che la Regione non ha tutto questo entusiasmo di vedersi arrivare sul tavolo una miriade di proposte dovute alla nostra incapacità di trovare una sintesi. Il timore è che tra 2 anni si sarà ancora impegnati a dover trovare soluzioni per l’istituto agrario, perché a scavalco tra ambiti diversi, e per il Munari, a rischio per numero di iscritti con l’ultima soluzione che gli vede aggregato l’indirizzo grafico dello Sraffa, lasciando inalterate scuole ben più numerose”.

 

Il terzo polo scolastico

“Oltre allo Stanga col Marazzi, a Crema, era certamente preferibile la soluzione di un terzo polo liceale, col Munari aggregato alle ex magistrali o allo scientifico, proposta quest’ultima ripresa da Rossoni in consiglio provinciale, col sostegno anche dell’assessore di Cremona Virgilio, nonché della struttura tecnica provinciale perché più coerente al progetto del Polo scolastico a San Bartolomeo. Ma anche questa soluzione di prospettiva per il futuro, per i nostri giovani – concludono gli esponenti di centrodestra – non è stata sostenuta”.

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