25-10-2014 ore 17:00 | Politica - Milano
di Rebecca Ronchi

Regione Lombardia. Alloni e Brambilla, (Pd): “Quella della maggioranza è una scandalosa legge pro consumo di suolo”

“Quella della maggioranza è una scandalosa legge pro consumo di suolo. Come lo definireste altrimenti un testo che spinge i privati a costruire il prima possibile sui 600 milioni di metri quadrati di territorio lombardo già resi edificabili dai pgt comunali? Invece di tentare di ridurre l’abuso del suolo lo si incentiva, chiedendo espressamente a chi interessato di presentare il prima possibile la propria richiesta di edificazione”. Questo il commento del capogruppo del Pd in Regione Lombardia Enrico Brambilla in merito al progetto di legge per la riduzione del consumo del suolo e per il riuso del suolo edificato presentato questo pomeriggio dalla maggioranza.

 

Lo sconcerto

“Siamo sconcertati dalla sfrontatezza con cui la maggioranza ha trattato questo tema – continua - Questo testo è altro rispetto alle proposte formulate dalla Giunta e dalla Lega, proposte certamente non rivoluzionarie ma che almeno lasciavano spazio alla discussione e all’inserimento di elementi migliorativi. Questo è l’ennesimo esempio della debolezza politica di Maroni. Dopo che per mesi non è riuscito a tenere a bada i suoi, con un progetto farsa si fa mettere i piedi in testa da Forza Italia ed Ncd che non hanno mai nascosto la propria insofferenza in Commissione”.

 

Le compensazioni

Diversi i punti sui quale il Pd farà strenua opposizione in Aula se il testo non verrà modificato nei pochi giorni che mancano all’approvazione definitiva il prossimo 11 novembre. “Nel testo non sono previsti disincentivi al consumo di suolo – spiega Agostino Alloni, membro della Commissione Territorio - non c’è niente sulle compensazioni ecologiche, non è previsto alcun incremento dei costi di costruzione sui terreni agricoli, né altri strumenti concreti per contenere l’uso del suolo. Al contrario, si incentivano costruttori ed immobiliaristi non solo in termini legislativi ma anche dando la possibilità di dilazionare il pagamento degli oneri. Il progetto di legge, infatti, lascia tre anni di tempo per presentare l’istanza di costruzione ed ulteriori dodici mesi per rendere esecutiva la convenzione attraverso delibera comunale”.


Comuni esautorati

“In caso di ritardo negli adempimenti da parte degli uffici, la Regione nel giro di sette giorni può nominare un commissario che esautora totalmente il Comune e nella pratica di adozione e approvazione della richiesta. Ma se ciò non bastasse per incentivare i piani attuativi in maniera celere, per chi avesse problemi economici, si da la possibilità di dilazionare il pagamento in sei rate semestrali. E tutto questo lasciando intatti i residui”.

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