25-05-2016 ore 19:03 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema, accorpamenti scolastici. Antonio Agazzi: “aspetti controversi”

Degli “aspetti controversi” degli accorpamenti scolastici si discuterà in consiglio comunale, vista l’interpellanza presentata da Antonio Agazzi, consigliere comunale del gruppo Servire il cittadino. “L’impressione – si legge nel documento – è che ci si trovi di fronte, mentre si vagheggia l’area vasta con Lodi, a un nuovo capitolo della solita Cremona che utilizza Crema, questa volta per mettere in sicurezza le proprie scuole; agevolata, tuttavia, da un’amministrazione comunale di Crema la quale, assecondando interessi particolari, a scapito di logiche complessive e di criteri rigorosi, rischia di sostenerne il ‘gioco’, volutamente o meno”.

 

Artistico e scientifico

In particolare, rivolgendosi al sindaco Stefania Bonaldi, il capogruppo di Servire il cittadino chiede “per quale ragione la Giunta non intenda raccogliere, rispetto all’ambito di Crema, la soluzione n. 1 e la soluzione n. 2 (su 3 ipotesi, formulate dall’ex amministrazione provinciale), ovvero l’accorpamento al liceo artistico Munari di Crema (551 alunni) della sezione associata del liceo scientifico Leonardo da Vinci (602 alunni), scorporandola dal Racchetti e costituendo un’autonomia scolastica di 1.153 alunni”.

 

La soluzione “così naturale”

Agazzi chiede “che senso abbia aver costretto la sede centrale di Crema dell’artistico a privarsi di quella associata di Cremona, a tutto vantaggio della scuola di liuteria cremonese (IIS Stradivari, 448 alunni) la quale – aggregata all’artistico di Cremona (324 alunni) - costituirebbe un’autonomia scolastica di 772 alunni, ‘licealizzandosi’ e conseguendo, finalmente, una propria dirigenza e al contempo negare al Munari di Crema medesimo, come “compensazione”, uno dei quattro licei del Racchetti - scuola per altro sovradimensionata - una soluzione così naturale, anche sul piano formativo, da essere, per ben due volte su tre, proposta dalla stessa ex Provincia”. L’esponente di minoranza giudica “ingiusto” l’aver proposto di privare lo Sraffa di un proprio corso con l’aggregazione al Munari del corso di grafica, “mettendo a rischio, in prospettiva, l’autonomia del Munari di Crema, essendo prevedibile la difficoltà nel mantenere il numero di iscritti a un corso che sarebbe percepito come “doppione” di uno già esistente”.

 

Il paventato danno erariale

Passando al Racchetti-Da Vinci, “il dirigente scolastico si oppone, notoriamente, alla possibilità di scindere la sezione associata dello scientifico dal Racchetti, paventando un “danno erariale”, per via dei costi ingenti sostenuti dal liceo Racchetti per la realizzazione del potenziamento e dell’unificazione delle reti informatiche delle due scuole”. Al riguardo, la Provincia di Cremona ha replicato al dirigente scolastico che i lavori “sono stati realizzati dalla scuola senza aver correttamente informato la Provincia sull’entità delle opere”: Provincia che – sottolinea Agazzi - ai sensi della Legge 23/96, è competente in merito agli edifici scolastici e ai relativi impianti; non solo: la Provincia mette per iscritto di non aver “mai autorizzato l’accorpamento delle reti dati” e che “la sede di via Stazione, allo stato attuale, possiede impianti elettrici, idrici e di riscaldamento separati per i due licei e anche due diversi certificati di prevenzione incendi” e che “se si concluderà senza intoppi l’iter del bando scuole innovative, la Provincia, nell’arco di tre anni, costruirà una nuova sede per il liceo classico in altro luogo rispetto a via Stazione e quindi appare ulteriormente inopportuna la fusione delle reti dati”. Perché a fronte di tutto ciò – chiede Agazzi - insistere nel non mettere in sicurezza il Munari di Crema, accorpando la sezione associata dello scientifico?”.

 

Stanga, Marazzi e casearia

L’istituto agrario Stanga “chiede a gran voce di essere inserito nell’ambito 14 cremasco, anziché venire accorpato a Cremona: ma perché le sedi dello Stanga devono restare unite a tutti i costi e lo stesso principio non vale per quelle del Munari?” chiede Agazzi, ribadendo che “Cremona vuole risolvere il problema della sua scuola di liuteria e, naturalmente, mantenere integro anche lo Stanga. Circa il quale, in ogni caso, l’amministrazione comunale di Crema propone che l’istituto di viale Santa Maria e la casearia di Pandino si separino da Cremona, per unirsi al Marazzi”.

 

Il polo agrimeccanico

“Anche la Provincia ipotizzava un simile scenario, indicando come possibile l’aggregazione del Marazzi (326 alunni) allo Stanga – però nella sua attuale interezza - un’autonomia scolastica di 1.323 alunni, a conferma che un polo agrimeccanico avrebbe assolutamente senso e coerenza”. In conclusione, non è dato sapere “come andrà a finire questa indecorosa ‘trattativa’, incurante della coerenza formativa degli accorpamenti, condizionata dalle esigenze del capoluogo di una ex Provincia che potrebbe non coincidere con la futura area vasta, provando a dare credito all’azione in atto dei sindaci di Crema e del Cremasco”. Una trattativa che, per Agazzi è “complicata – come ampiamente sopra argomentato – dall’accondiscendenza acritica dell’amministrazione di Crema rispetto alle istanze di cui si fa portatore, un poco egoisticamente, un Dirigente scolastico, evidentemente parecchio ascoltato a palazzo”.

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