25-04-2018 ore 20:25 | Politica - Ricengo
di Marilisa Cattaneo

Ricengo celebra il 25 aprile. Il sindaco Sassi: 'Serve onestà per risollevare il nostro paese'

Vivere e operare onestamente per il bene del nostro paese e dei suoi cittadini. Questo il fil rouge dei festeggiamenti del 25 aprile a Ricengo. Stamane la comunità si riunita nella sala consiliare per celebrare la liberazione del nazifascismo. Raccoglimento ed emozione a ricordare il sacrificio di tanti italiani per ottenere la libertà. Un sacrificio calato nella contemporaneità dalle parole del sindaco Ernestino Sassi. “La libertà è uno dei diritti fondamentali della nostra democrazia, ma non è un diritto assoluto e insindacabile” ha detto. “Ciascuno di noi non può esimersi dal rispettare le regole e le leggi che regolano la convivenza nel nostrro paese”.

 

Artifici per non rispettare le leggi

“Chi ignora o viola le regole perché disturbano la sua libertà di azione produce uno squilibrio e trasforma la libertà in sopruso” ha aggiunto. “La pratica di escogitare sempre nuovi sistemi per aggirare le regole sembra ormai una consuetudine preoccupante nel nostro modo di ragionare”.Un modello di comportamento, secondo il sindaco “che ribalta la civile convivenza, dove la libertà è fare indisturbati i propri comodi mentre le regole sono ridotte ad artifici che al massimo vanno bene per gli ingenui. Il conto dei nostri errori lo pagherà sempre qualcun altro, basta sapere muovere le leve giuste. Gli italiani prendano coscienza che così non si può andare avanti. Il nostro paese ha bisogno di risollevare le proprie sorti”.

 

Dai campi di lavoro ai giorni nostri

Ospite della commemorazione Carlo Masseri, reduce della seconda guerra mondiale. Il ricenghese nel 1943 fu chiamato nell’esercito come marconista. Catturato e internato in un campo di lavoro in Germania per 15 mesi, visse i bombardamenti con paura e sgomento. “Oggi purtroppo nel mondo succedono fatti criminosi e di guerra, pensiamo solo al conflitto in Siria che va avanti da otto anni. Pensiamo all’Italia, pensiamo a noi uomini e pensiamo al domani. La storia sarà sempre presente con questi fatti, noi uomini pensiamo alla pace, alla fraternità e a vivere onestamente. L’Italia torni ad essere faro di religione, di comunità e di pace”. A conclusione della mattinata la consegna della carta della costituzione ai neo maggiorenni Veronica Poli, Valentina Specchia, Federico Deori, Marco Bosi, Alessandro Negri, Sergio Marani e Diego Parati, tutti visibilmente emozionati.

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