25-04-2015 ore 19:48 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Difendere i valori della Liberazione anche per chi non può più festeggiare

“Alla luce degli orrendi rigurgiti fascisti che ancora si affacciano sulla scena della nostra vita civile, quest'anno risulta ancora più importante e significativo celebrare l’anniversario della Liberazione. Appare chiaro come vigilare, difendere e coltivare la democrazia, le libertà, la solidarietà sia un compito trasversale a tutta la società e che le formazioni politiche, specialmente quelle che più genuinamente hanno ereditato il lascito della Resistenza e dei partigiani, debbano essere in prima linea per esercitare quotidianamente questo impegno”. Così Gabriele Piazzoni, segretario provinciale di Sinistra ecologia e libertà, in merito ai festeggiamenti del 25 aprile.

 

Ricordare è un obbligo

Sull’importanza della difesa della libertà mete l’accento anche il segretario provinciale Pd, Matteo Piloni: “questi settant’anni segnano una tappa importante, oltre la quale devono essere le nuove generazioni a portare avanti la storia di quegli anni e i valori della resistenza. Non solo per dare seguito ad una parte importante della nostra storia, ma perché su questa storia si è costruita la nostra Costituzione e i valori di libertà del nostro Paese. Non solo perché ricordare è un obbligo, ma per consegnare a tutti noi la consapevolezza che ciò che è stato può tornare. Dobbiamo preservare quanto di più caro abbiamo, anche e soprattutto attraverso la politica, la buona politica, senza dar nulla per scontato, nemmeno in provincia di Cremona”.

 

La libertà come l’aria

“Come tutte le feste civili e come tutti gli anniversari – commenta Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il cittadino – anche la festa della Liberazione ha la necessità di sfuggire al destino di involvere in un rituale che si trascina stancamente. Il 25 aprile ci insegna che la libertà non è data per sempre, è un po’ come l’aria che si respira: è una conquista che va custodita perché ti accorgi che viene meno solo un momento prima di perderla. Ora, va affievolendosi il guadagno democratico figlio della ricostruzione del Paese dopo il ventennio fascista. In questo senso mi ha fatto molto piacere il messaggio lanciato da don Emilio Lingiardi e padre Ibrahim Alsabagh, nella messa concelebrata stamattina: la libertà è anche quella religiosa, tema della persecuzione, in tante aree del mondo, ai danni dei cristiani”.

 

Festeggiare per chi non può

Il valore della libertà rimane il punto fermo anche della Lega Nord. “Anch’io ho partecipato stamattina alle celebrazioni della 25 aprile – afferma Alberto Torazzi, esponente leghista in Consiglio comunale – perché è giusto che si festeggi. Non ho però gradito l’accostamento della degli sbarchi e dei naufragi nel Mediterraneo con la Liberazione: mi è sembrato un passaggio fuori luogo, specialmente considerato che quegli sbarchi sono frutto dell’imperialismo. Avrei gradito, invece, che si spendesse qualche parola sulla vicenda ucraiana, dove il loro governo di neonazisti riceve aiuti dal nostro, dall’Unione Europea e dalla Nato. Festeggiare la Liberazione a casa nostra è giusto, dovremmo ricordarci di farlo anche per chi non può più, come la popolazione ucraina”.

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