24-09-2016 ore 15:49 | Politica - Casale Cremasco
di Angelo Tagliani

Scrp, fra cifre sbagliate e atti di fede. Lettera aperta di Grassi ai sindaci soci

In una lettera aperta ai colleghi, il sindaco di Casale Cremasco e Vidolasco Antonio Grassi torna sull’annosa questione di Scrp, la società cremasca reti e patrimonio e sulla gara di igiene ambientale: “l’iter si trascina da circa due anni e nei giorni scorsi, in uno degli incontri tra Scrp e sindaci, è stato comunicato che ci sarà un altro rinvio e la conclusione slitterà al prossimo marzo”. L’obiettivo di Grassi, che spiega di riferirsi “al buon senso, alla logica, al metodo del padre di famiglia, concetto vecchiotto, ma ancora valido” è aprire un confronto costruttivo sul futuro di Scrp”.

 

Base d’asta, cifre sbagliate

“Nei giorni scorsi, Scrp ci informa che le cifre base d’asta comunicate e relative ai singoli comuni sono sbagliate perché ricavate da dati non coincidenti con quelli reali. Scrp precisa, inoltre, che i 450 mila euro più iva richiesti per un servizio, sono scesi a 300 mila, con la possibilità di un’ulteriore diminuzione. Questo è compatibile con il buon senso, la logica e il resto?”

 

Documento salvacondotto

“Scrp ci invita a due Conferenze dei sindaci, scomoda due consulenti legali e uno ambientale che ci spiegano la necessità di approvare una delibera, indispensabile per proseguire nella gara. Aggiungono che l’allegato alla delibera dovrà essere secretato. Perbacco! Per porre rimedio alla forzatura, dal capello a cilindro, Scrp estrae la delibera Ogm: giunta o consiglio approvano. Verrà allegato un estratto che sarà pubblico con riassunto in due/tre pagine il contenuto del documento integrale di oltre settanta, che resterà secretato. Nei giorni scorsi la terza soluzione: la delibera è facoltativa. Al suo posto, la Conferenza dei sindaci approverà un non precisato documento-salvacondotto che permetterà di proseguire nella gara. In pratica, noi sindaci dovremmo prenderci una responsabilità, che consiglio e giunta hanno la facoltà di assumersi o meno. Cari colleghi vi caricherete di questo onere?”

 

Il processo di gara

“Il 18 giugno dello scorso anno - prosegue Grassi - la Conferenza dei sindaci, convocata «per la formalizzazione del processo di gara, così come previsto dalla convenzione», non approva la formalizzazione perché non viene posta in votazione, Dodici giorni dopo viene di nuovo riunita la Conferenza dei sindaci per rimediare alla dimenticanza, ma l’ordine del giorno è diverso e viene approvato (2 contrari e 4 astenuti) un documento che non formalizza alcunché. Questo è compatibile con il buon senso, la logica e il resto?”

 

Conflitto d’interessi e sentenze

“Che dire del problema, ignorato per mesi, sul possibile conflitto d’interessi per la presenza del direttore generale di Scrp nel consiglio di amministrazione di Lgh, probabile partecipante alla gara come poi è avvenuto? Ancora. L’assemblea dei soci non è stata informata di cinque sentenze tra Tar e Consiglio di Stato che decretavano - per analogia - l’impossibilità di Linea gestioni, quindi di Lgh a partecipare alla gara di Scrp. È stata avvertita alla sesta. Meglio tardi che mai. E poi la divisione tra sindaci di serie A e di serie B. I primi dispongono di una documentazione completa. I secondi di una ridotta, con la possibilità i visionare i documenti nella sede di Scrp”.

 

Inceneritore e consulenti

“Il 28 maggio dello scorso anno, alla riunione residenziale di Crema, viene chiesto di introdurre un punteggio premiante per le società non proprietarie di inceneritore. I consulenti rispondono: impossibile, è discriminante, la legge lo vieta. Sette giorni dopo, riunione residenziale di Pandino, medesima richiesta. Gli esperti: sarà recepita. Questo è compatibile con il buon senso e il resto? Non so se il ‘premio’ sia stato inserito nel bando. Non è importante. Rilevo che in sette giorni la legge non era stata modificata, ma, si sa, nella società liquida e digitale i cambiamenti sono repentini. Scrp paga un project manager esterno, due società di consulenza ambientale, una di Padova e l’altra di Busto Arsizio e due studi legali, uno di Bergamo e l’altro di Firenze. Non male”.

 

Atto di fede

“Dopo il mea culpa, Scrp ha assicurato che la base d’asta sarà inferiore all’attuale costo complessivo del servizio di igiene ambientale. Certo, alcuni comuni pagheranno di più e altri di meno. Insomma Scrp ci chiede un atto di fede. Mi sono posto una domanda, la stessa che nel 1960 i sostenitori di John Kennedy avevano stampato sui manifesti elettorali vicino alla faccia di Richard Nixon: «Compreresti un’auto usata da quest’uomo?»

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