24-05-2019 ore 20:44 | Politica - Crema
di Andrea Aiolfi

Crema, non si ferma l'onda dei Fridays for future. Dai problemi nazionali a quelli locali

Il secondo sciopero globale per il clima, organizzato dal movimento Fridays For Future, ha visto stamattina nuovamente gli studenti e i lavoratori di Crema scendere in piazza per protestare contro le mancate risposte dei governi alle problematiche ambientali. Una cinquantina di persone, partita da Piazza Duomo, hanno sfilato per il centro città e davanti alle scuole, invitando chiunque ad unirsi a loro. Il corteo, dopo essersi unito a metà strada con due classi dell’istituto Sraffa-Marazzi, è tornato al punto di partenza per una assemblea.

Scuole in prima linea
Due classi al completo si sono presentate alla manifestazione insieme alle loro professoresse. Come spiegato dalla professoressa Maria Luisa Bettinzioli, docente di scienze allo Sraffa, “in classe lavoriamo su questi temi e i ragazzi ne sono entusiasti. Essere qui e incontrare altri studenti è per loro molto importante e motivante. Nel nostro istituto abbiamo diversi progetti sul tema dell’ambiente, alcuni dei quali svolti anche all’estero grazie al programma di scambio”.

Problemi nazionali e locali
Oltre a questioni di rilevanza mondiale, come le emissioni incontrollate di gas, lo scioglimento dei ghiacciai e gli investimenti sui combustibili fossili, le problematiche ambientali locali entrano nelle discussioni e sono sentite dai ragazzi. Lo dimostra un cartellone esposto durante il corteo: “il nostro fiume non è una discarica”, con tristi immagini dell’inciviltà visibile sulle rive del Serio. Sotto accusa ci sono anche gli impianti di stoccaggio del gas di Sergnano e Ripalta Cremasca, simbolo di un sistema economico e energetico non più sostenibile. Durante la manifestazione ai manifestanti sono state distribuite mascherine anti polvere, per combattere l’aria sempre più irrespirabile, sempre più utili in vista di un futuro incerto e che non accenna a migliorare.

 

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