24-03-2017 ore 11:15 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Santa Maria. Aperitivo di quartiere con il sindaco: viabilità ed ex Everest temi centrali

L’aperitivo nei quartieri ha fatto tappa a santa Maria. Il sindaco Stefania Bonaldi ha incontrato cittadini e sostenitori all’Arci di via Mulini, sia per parlare di progettualità ed interventi futuri, sia per raccogliere osservazioni e criticità. Due le tematiche principali sulle quali si è innestato l’incontro: da una parte la viabilità del quartiere, con i residenti a rappresentare istanze specifiche; dall’altra il capitolo Everest, che non vedrà una risoluzione nel volgere del breve termine.

 

Viabilità e criticità

Rispetto alla prima questione, il sindaco osserva come “ciò che a volte per qualcuno sembra essere una verità di buon senso per qualcun altro è completamente sbagliato”. Le criticità di via Mulini, la sicurezza per i pedoni di via Carmelitani, via Montanaro, il parco di via Novelletto, l’opzione per via Cogrossi, il futuro della pista ciclabile di Santo Stefano: tutti temi noti all’assessorato ai Lavori pubblici – tra i presenti all’incontro anche Fabio Bergamaschi – e che inducono a mantenere un atteggiamento prudente: “studiare in loco insieme ai vigili urbani, fidarsi dell’ufficio tecnico, privilegiare le segnaletiche verticali e orizzontali, non esagerare coi dossi”.

 

Il vigile di quartiere

Dai partecipanti è emerso il desiderio che il quartiere disponga di un vigile ad hoc. Tuttavia, ciò pare un’ipotesi remota: “Il numero attuale di vigili, che abbiamo intenzione di aumentare, non ci consente di tenerne sempre fermo uno per ogni quartiere della città – spiega Bonaldi – stiamo studiando la possibilità di ispirarci alle zone sociali, che sono sei, per arrivare a una presenza costante dello stesso vigile, dopo il lavoro di prammatica alle scuole, in modo che impari a conoscere sempre meglio la realtà specifica, le persone”.

 

La bonifica dell’area

L’area dell’ex Everest andrebbe bonificata: data la presenza di amianto, la proprietà ha emesso un rapporto dove si parla di pericolosità media. “Abbiamo chiesto un rapporto preciso su tutte le aree per capire se in un qualunque punto il pericolo di dispersione dell’amianto sia alto”, chiarisce il primo cittadino, che rispetto all’intervento pubblico afferma: “anche noi, Come comune, vorremmo capire se possiamo valutare autonomamente l’ex Everest e poi prendere una decisione”. Un’ipotesi è quella di interpellare l’Osservatorio nazionale amianto; di certo, l’amministrazione si impegnerà per “l’attenta vigilanza e un rapporto schietto con la proprietà, usando tutte le leve della macchina comunale per impedire ogni distrazione o disinteresse sull’area”.

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