23-11-2014 ore 17:12 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema, caserma dei Vigili del fuoco. Simone Beretta, Forza Italia: "la Bonaldi ha rimesso in campo la mia proposta"

Si dice “benevolmente sorpreso” Simone Beretta, consigliere comunale per Forza Italia, della “scelta tardiva dell’assemblea dei sindaci di dare mandato a Scrp nel proseguire rispetto all’obiettivo della realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco, il cui costo sarà a carico del comune per 400 mila euro ed il resto dell’investimento necessario a carico degli altri comuni, Crema compresa, attraverso un canone pari a 0,38 euro per abitante”.

 

Costi maggiori
“Trovo però giusto – puntualizza il forzista – ricordare che se tali modalità fossero state colte, allora, quando la stessa proposta fu prospettata dalla giunta Bruttomesso oggi, probabilmente, la Caserma dei Vigili del Fuoco, ma anche quella della Polizia di Stato, sarebbe già realtà. Certamente più contenuta nei volumi e nei costi rispetto a ciò che era lecito ed ambizioso sognare”.

 

Una scelta avviata tempo prima

“Ma anche questo – prosegue – in accordo con il Ministero era una scelta, un percorso già avviato. L’attuale crisi che investe tuttora il Paese e le finanze dello Stato, già certa e risaputa a Roma, lambiva già le porte degli Enti Locali. Realizzata allora, insieme alla nuova caserma della Polizia di Stato, avrebbe certamente pesato nel tentativo di salvare il nostro Tribunale ingiustamente affossato dalla miopia di un parlamentare del Pd cremonese e dalla supponenza di un sindaco che volle essere da subito più realista del re”.   

 

L’opposizione di allora

“Allora, contro la stessa soluzione che si sta prospettando oggi per realizzare la nuova caserma dei Vigili del Fuoco, si schierò una maggioranza trasversale che andava dal Pd alla Lega Nord, dall’UDC alle sentinelle, quest’ultime sparite nel nulla. Si opposero con determinazione ritenendo  che la nuova caserma fosse di totale competenza del Ministero degli Interni e che l’ente locale non poteva e non doveva sostituirsi allo Stato. Anzi, in tanti si spinsero anche oltre denunciando che sarebbe stato illegittimo farlo".  

 

Il dietrofront della Bonaldi
"Oggi il sindaco di Crema, evidentemente folgorato sulla via di Damasco ha rimesso in campo esattamente la mia proposta  che a suo tempo aveva ostacolato in tutti i modi. Valla a capire! Solo, ci dovrà spiegare perché oggi sarebbe possibile quello che fino all’altro ieri riteneva che non lo fosse. È evidente che privilegiò la politica con la p minuscola, quella che sfascia e non costruisce niente, privilegiò l’interesse di bottega rispetto a quello generale. Scelse di accodarsi all’Udc e alle sentinelle per sbancare politicamente il botteghino, e devo dire che il botteghino lo sbancò e con esso liquidò pure, purtroppo per loro, tutte le sentinelle, nessuna esclusa. Certamente un successo politico perpetrato sulla pelle e la dignità dei veri servitori dello Stato quali sono i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato”.   

 

Cos’è cambiato
“Perché oggi il Comune potrebbe partecipare in modo significativo e decisamente maggioritario a realizzare quello che l’altro ieri per la Bonaldi, quando era capogruppo del Pd in Consiglio comunale,  non  era possibile fare? Perché oggi il comune potrebbe sostituirsi allo Stato rispetto a funzioni che la legge non gli assegna? Andranno pur spiegate le ragioni di allora rispetto a quelle di oggi perché nulla sul piano normativo è cambiato. Anzi, forse qualcosa si: il rischio di un’operazione che potrebbe configurarsi allo stato dell’arte come elusione al patto di stabilità. Cosa che ai tempi della giunta Bruttomesso non rappresentava ancora un vincolo”.

 

Interpellanza in arrivo
“Come fa il Comune  a mettere soldi freschi in questa operazione se non poteva, sempre per la Bonaldi, farlo allora? Può il Comune mettere danaro fresco rispetto ad un immobile che sarà di proprietà di Scrp? È interessante capire e conoscere cosa sia intervenuto per avere sposato una proposta a suo tempo avversata. Lo farò presentando nel merito un’interpellanza. Spero che ci siano le condizioni affinché la proposta in campo  abbia  le gambe per camminare. Ieri si poteva correre. Consiglio comunque il massimo della cautela possibile e non disegnerei con umiltà di farmi confortare da un parere preventivo della Corte dei Conti”.

 

L’immobile: tra proprietà e partecipazione
“Un conto – conclude Beretta – è realizzare un immobile di proprietà ed affittarlo. Altra cosa è partecipare a realizzare un immobile di proprietà di SCRP e possedere indirettamente una quota che però non risulterebbe “adeguata” allo sforzo economico che la Bonaldi vorrebbe mettere in campo per il Comune di Crema. Le scelte che non si fanno quando è possibile farle rischiano di far perdere il treno. Spero proprio di no. Sarebbe profondamente sbagliato far pagare alla comunità cremasca la perdita un servizio indispensabile che quando era possibile realizzarlo per migliori condizioni economiche e normative è stato invece sacrificato sull’altare di una politica meschina ed inefficiente. Se qualcuno si chiede perché l’attuale amministrazione è improduttiva la risposta è negli atteggiamenti e nell’incoerenza di ieri.

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