23-10-2017 ore 21:33 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Referendum. Andrea Agazzi, Lega Nord: “grande risultato. Oggi è suonata la sveglia”

“I risultati dicono che quasi 6 milioni di persone, tra cui più di 3 milioni di lombardi, vogliono più autonomia e questo è sicuramente un dato molto soddisfacente per me che ritengo l’autonomia alla base di uno Stato funzionale rispetto ai bisogni dei cittadini, efficiente, proiettato verso il futuro”. Il segretario cittadino della Lega Nord, Andrea Agazzi non si nasconde: “è abbastanza scandaloso che non ci siano dati ufficiali. Non so se ci sono problemi o meno ma non è una bella cosa”. Per Franco Bordo qui il dettaglioMatteo Piloni ed Agostino Alloniclicca per l’approfondimento – il Referendum deve avere una lettura decisamente differente.

 

Un grande risultato”

In casa Lega, dopo aver sottolineato che “si può sempre fare meglio”, è necessario “tener conto che è la prima volta in cui il popolo lombardo si esprime su questo tema”. Ricordando che “una forza politica come il Pd, ha fatto di tutto per far disertare le urne ai propri elettori”, allora “si può dire che è un grande risultato”. Ora l’esponente del Carroccio si aspetta che la Regione “attivi quanto prima le procedure amministrative necessarie per arrivare velocemente al tavolo della trattativa con il governo centrale”.

 

Responsabilità e debito pubblico

“La richiesta di maggiore autonomia è una grande assunzione di responsabilità che il popolo Lombardo ha certificato con il voto ed io penso che non solo sulla base del voto, ma sulla base dei numeri che Regione Lombardia è in grado di esprimere – sostiene Agazzi - ed è giusto che Roma ci dia la possibilità di esserlo ancora di più. Se lo Stato centrale spendesse come la Lombardia forse non sarebbe così elevato”.

 

Risorse e competenze
“Non bisogna però cadere nella facile propaganda, non bisogna illudere i cittadini”, riprende Agazzi: “L’autonomia, così come configurata, sono trasferimenti di competenze e risorse che il Governo centrale non mollerà tanto facilmente, ma sarebbe un clamoroso errore non concederle a chi, democraticamente ha espresso un parere in totale conformità con la nostra Costituzione. Penso che il processo sarà lungo e la battaglia sia appena iniziata, ma le opportunità che si aprono per il nostro territorio sono molto importanti e se molti sindaci hanno appoggiato il sì è perché ne hanno visto l’importanza strategica”.

 

Le ricadute territoriali

In conclusione, passiamo alle “ricadute di tipo politico: voglio proprio vedere come farà Matteo Piloni a chiedere il voto dei cittadini cremaschi alle prossime elezioni avendo predicato fino a ieri l’inutilità del referendum, lui come molti altri di sinistra non hanno capito e non stanno capendo che la richiesta di autonomia va ben oltre le idee di un singolo partito. Oggi è suonato un campanello dal tono molto forte, chissà se qualcuno si sarà svegliato”.  

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