23-06-2015 ore 20:24 | Politica - Crema
di Riccardo Cremonesi

Ombriano, chiusura dell’ufficio postale. Il sindaco: “è offensiva l’enfasi della Regione nel venderci come un trionfo la sconfitta. Invito ad una mobilitazione in massa”

Durissime le reazioni alla decisione di Poste Italiane di chiudere l’ufficio postale di Ombriano. “Farò le barricate in Parlamento” ha commentato l’onorevole di Sel Franco Bordo, riservandosi di tornare sull’argomento nelle prossime ore. Secondo il sindaco Stefania Bonaldi  “è offensiva l'enfasi del sottosegretario regionale Daniele Navala nota ufficiale di Regione Lombardia  - che vuole venderci come un trionfo la bruciante sconfitta cui è andato incontro la sua negoziazione con Poste Italiane, risoltasi con la chiusura di ben 46 uffici sui 61 a rischio di chiusura. Solo 15 uffici postali sono stati salvati dal disastro. Un rovescio che commemora degnamente i 200 anni della battaglia di Waterloo, vista però dalla parte di Napoleone”.

 

Prima l’economia, poi il cittadino

“Una Regione con oltre 10 milioni di abitanti si mostra  incapace di stare con la schiena diritta davanti a Poste Italiane, che si comporta come una qualsiasi azienda di provincia e razionalizza un servizio, già di scarsa qualità, con tagli lineari e dissennati. Il sottosegretario Nava aggiunge questo insuccesso agli effetti della pesante razionalizzazione degli altri uffici postali lombardi, interventi che servono a Poste italiane per quotarsi in borsa. Una volta di più la finanza vince sulla politica e schiaccia i cittadini”.

 

Priorità alle frazioni dove non ci sono banche

“Avendo partecipato ad almeno tre riunioni del tavolo regionale Anci – Regione – prosegue Stefania Bonaldi - con il predetto sottosegretario che avocava a sé il ruolo di negoziatore con Poste italiane, denuncio la fragorosa indifferenza, sua e dei suoi uffici, di fronte alla delicata questione dell'ufficio postale di Ombriano, che offre servizio a un quartiere di 6.300 abitanti. Il criterio demografico, decisivo per amministratori coi piedi per terra, è stato soppiantato da argomentazioni fantasiose e incredibili, dando priorità a quelle frazioni dove erano assenti sportelli bancari  o  linee di trasporto pubblico locale. Inutile ribadire che quando il TPL è a chiamata, come lo è il sevizio del  Miobus ad Ombriano, risulta impraticabile per utilizzi come l’accesso al servizio postale”.

 

La classificazione degli uffici postali

“Ancora, un criterio ulteriore è stata l'analisi dei volumi di attività dei singoli uffici postali. E qui Regione Lombardia si è distinta per  debolezza e vacuità, accettando  supinamente  che Poste italiane si trincerasse dietro la riservatezza dei dati aziendali, per non rendere noto al tavolo il risultato operativo dei singoli uffici. Abbiamo solo saputo che gli uffici postali venivano divisi in tre classi: A (fino a 20 operazioni/die) B (da 20 a 40 operazioni / die) C (oltre le 40 operazioni /die). Ovviamente Ombriano, con i suoi oltre 6mila abitanti,  era classificata nella fascia C. Probabilmente sarebbe stata in classe H o G, se fossero state usate tali categorie, ma il destino dell’ufficio postale di Ombriano era stato scritto a quattro mani, da un’azienda superficiale e distratta, da una Regione interessata a salvare Comuni politicamente più ‘vicini’”.

 

Regione Lombardia responsabile della chiusura

“La nostra battaglia, sinora combattuta in ogni occasione con serietà e argomenti, portati alla attenzione di Poste Nazionali e Regionali, Regione Lombardia, Anci Lombardia, non ha sortito effetto. Le scelte operate, che rispondono ad alchimie distanti dagli interessi dei cittadini, nel nostro caso lasciano scoperto Ombriano, tre volte più popoloso delle due frazioni della provincia salvate messe insieme. Regione Lombardia è il primo responsabile di questa ferita, perché tradisce il dovere di tutela dei suoi territori e dei cittadini che li abitano, accontentandosi degli slogan vuoti tipici della politica peggiore”.

 

L’invito del sindaco

“Se queste scelte si confermeranno a livello nazionale – conclude il sindaco - invito gli ombrianesi ed i cremaschi a una mobilitazione in massa, sotto il Pirellone, con loro invito tutti i consiglieri comunali disponibili a dare una mano nell'organizzazione. Io sarò in prima linea per protestare contro l'indifferenza con cui sono state tenute le nostre ragioni, quelle di 6mila abitanti della frazione più popolosa di Crema”.

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