23-06-2014 ore 20:51 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Azienda Sanitaria Locale, per il Cremasco stanziati 15 milioni di euro in meno rispetto agli altri distretti. Bonaldi: "pronti a drastiche iniziative"

La chiusura dello studio della guardia medica di Pandino ed il suo trasloco forzato presso la Croce Verde di Crema, ha portato un enorme disservizio a circa 40 mila persone, da Vaiano Cremasco fino a Rivolta e Spino, riportando prepotentemente in primo piano il tema della sanità, in particolare per quanto concerne la prossimità agli utenti. Ovviamente, per offrire un servizio adeguato sono necessarie risorse e proprio su questo aspetto il territorio cremasco si sta compattando per un'azione decisa nei confronti dell'Azienda Sanitaria Locale.

 

Lo squilibrio delle risorse

"Il tema dello squilibrio nella distribuzione delle risorse dell'ASL è annoso - commenta Stefania Bonaldi - ma non per questo possiamo smettere di esprimere il nostro dissenso e chiedere interventi significativi". 

 

Quindici milioni in meno

"Annualmente – aggiunge il sindaco - scontiamo circa 15 milioni di euro in meno di risorse per il distretto di Crema rispetto a quello di Cremona, per un numero di abitanti sostanzialmente equivalente. I settori in cui il divario é pesante sono quello socio sanitario, con riferimento in particolar modo alle RSA e ai centri diurni per anziani e la psichiatria, con particolare riferimento al delicatissimo ambito della neuropsichiatria".

 

L'accesso alla diagnosi

"Delicatissimo perché oggi, grazie alla diagnosi precoce di disturbi neuropsichiatrici sono possibili interventi cure tanto più incisivi quanto più presto si interviene, ma se per l'accesso alla diagnosi si attendono mesi e se le risorse per le cure dei nostri bambini devono essere ricontrattate ogni anno per rimanere sostanzialmente identiche, allora questo diventa un problema".

 

Concittadini penalizzati

"Questo squilibrio – sottolinea Stefania Bonaldi - oggi é insostenibile perché penalizza i nostri  concittadini e le nostre famiglie, costringendoli a trovare spesso risposte fuori dal territorio o privatamente, ed è inaccettabile la risposta per cui la situazione si è storicizzata in questo modo e non è risolvibile".

 

Questione di rilevanza regionale

"Come sindaco del comune capo comprensorio io ho posto formalmente la questione del riequilibrio sia al tavolo dell'Asl, sia a livello regionale, con una lettera firmata da molti colleghi sindaci. Siamo in attesa di un incontro con l'assessore Mantovani che aveva garantito la sua disponibilità dopo le elezioni".

 

Risposte drastiche

"Dunque stiamo tornando all'attacco, quanto meno esigendo da subito che tutte le risorse aggiuntive messe a disposizione dell'Asl vengano distribuite tenendo conto del gap attuale. In caso contrario io credo che come territorio dovremo prendere in considerazione risposte anche drastiche, come ad esempio non approvare il bilancio dell'Asl, laddove non registrassimo adeguati sforzi per impostare azioni di riequilibrio".

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