23-04-2017 ore 13:09 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Scrp. Fratelli d’Italia contro le modifiche allo statuto: “è una società fuori controllo”

“Non basta una modifica dello statuto per rende Scrp più efficiente e più in sintonia con le finalità di una società pubblica al servizio del territorio. Non è sufficiente un restyling della facciata per giustificare la sua esistenza, ma è necessario un intervento radicale che, per ora, non si intravede”. Questa l’opinione di Fratelli d’Italia, che preferirebbe “una società snella dove non esistono pochi Comuni di serie A che decidono e molti Comuni di seri B che subiscono queste decisioni, dove gli investimenti vengano pagati dai comuni che li hanno approvati e non da tutti”.

 

Spreco di denaro

Fratelli d’Italia si dice perplessa anche in merito all’assegnazione a Scrp dell’incarico di controllo delle società esternalizzate: “a molti osservatori è sembrato un modo per assegnare un lavoro a Scrp e giustificare la sua esistenza. A molti altri, invece, è sembrato uno spreco di denaro pubblico in quanto è normale che la macchina comunale e i pubblici amministratori controllino che i contratti vengano rispettati. Solo se non fosse così si giustificherebbe la delega a Scrp. Ora, se l’incarico è stato affidato a Scrp significa che il comune di Crema non è in grado di controllare la gestione dei servizi esternalizzati?”.

 

Scrp fuori controllo

Un’altra questione coinvolge invece Consorzio.it e l’omissione del controllo analogo (su cui si è pronunciata anche Rifondazione): “cosa comporta questa mancanza? Perché è accaduto? Chi sono i responsabili?” Per Fratelli d’Italia “Scrp è una società fuori controllo, non in grado di rispettare neppure gli obblighi che le competono”. La votazione in Consiglio comunale delle modifiche allo statuto (prevista il 26 aprile) è “una scorrettezza evidente nei confronti del prossimo sindaco che dovrà subire una decisione presa sul filo di lana dal suo predecessore. A meno che Stefania Bonaldi sia tanto sicura di vincere, da permettersi di irridere i concorrenti alla carica, confermando l’arroganza e la presunzione che la contraddistingue”.

114