23-02-2017 ore 20:37 | Politica - Crema
di Francesco Ferri

Crema. Inquinamento, cause e soluzioni per le città. Il Pm10 e l'esempio di Copenaghen

Inquinamento dell’aria: "serve un cambio culturale". Se per diminuire l’impatto nocivo delle micro particelle è necessario un intervento quanto meno regionale, anche i singoli territori possono incidere significativamente per quanto riguarda le emissioni di monossido di carbonio. Ecco ciò che è emerso dall’incontro organizzato martedì 21 febbraio in sala di porta Ripalta in via Matteotti a Crema. Relatore Stefano Caserini del politecnico di Milano, studioso di tematiche ambientali e autore di Aria pulita. All’evento hanno preso parte anche il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e il capogruppo in consiglio comunale per Sinistra Italiana Emanuele Coti Zelati.

 

Le caratteristiche climatiche

Durante la serata è stato spiegato che i provvedimenti presi a livello locale, ad esempio i blocchi del traffico nelle città, sono efficaci per quanto riguarda l’inquinamento da monossido di carbonio. Non hanno invece alcun effetto per l’inquinamento da Pm10. Per risolvere questo problema sarebbero necessari interventi politici che coinvolgono territori molto più ampi che possono. L’accordo delle regioni del nord Italia potrebbe incidere significativamente. A peggiorare le condizioni le caratteristiche geografiche e climatiche della Lombardia e in particolare l’assenza dei venti che impediscono la mobilità sia orizzontale che verticale dell’aria.

 

L'esperienza di Copenaghen

Il professor Caserini ha portato l’esempio di alcune città come Copenaghen in Danimarca e altre popolose città della Germania. Hanno incentivato la mobilità dolce realizzando collegamenti ciclo pedonali e favorendo in ogni modo la possibilità di muoversi senza l’uso di mezzi inquinanti. Una “rivoluzione” che ha nel caso di Copenaghen ha coinvolto il 40% dei lavoratori e dei cittadini. In altri territori un apporto significativo è stato fornito da impianti di teleriscaldamento. “A Crema purtroppo non ha avuto lo stesso impatto” chiosa Coti Zelati. L’esperienza di altre realtà può essere d’aiuto all’auspicato cambio culturale.

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