22-12-2016 ore 13:03 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Presidio socio sanitario territoriale nell’ex tribunale, tre consiglieri contrari

Il progetto di realizzazione di un presidio socio sanitario territoriale nell’ex tribunale di Crema non piace a tutti. Essenzialmente per due ragioni: primo per non aver partecipato alla decisione, secondo per dover prendere atto che il tribunale a Crema non tornerà. Questi i motivi per cui Antonio Agazzi, Tino Arpini e Paolo Patrini chiedono “di rinviare ogni decisione in merito a dopo le elezioni comunali; in fondo è questione di pochi mesi”.

 

Sottaciute trattative e soppressioni

Secondo i tre esponenti di minoranza, il progetto – qui il dettaglio - è “frutto evidente di mesi e mesi di trattative e valutazioni che al consiglio comunale sono state accuratamente sottaciute, nonostante sia quest’ultimo organo e non la Giunta, deputato a deliberare sulle destinazioni patrimoniali comunali e valutando in primis il ritorno economico per l’ente”. Dicendosi “favorevoli al potenziamento dell’Asst cremasca”, evidenziano con evidente rammarico la “definitiva soppressione della possibilità di ripristino del servizio giustizia a Crema”. Non solo: “la conversione della destinazione dell’immobile comporterà notevole ulteriore investimento di denaro pubblico, 8 milioni di euro”.

 

Servizi efficienti in strutture essenziali

“Così – sottolineano in una nota, integrale in allegato - in una logica che voleva essere di spending review, si sopprimono strutture efficienti di servizi essenziali, per sprecare maree di soldi pubblici in adattamenti o per nuove funzioni da inventarsi”. In conclusione, “Bonaldi, a fine mandato, ha fretta di seppellire ogni residua possibilità di ripristino del Tribunale di Crema, coerente con se stessa, non avendo fatto nulla per salvaguardarlo a suo tempo, in ossequio a Pizzetti e al Pd. Noi – concludono Patrini, Agazzi e Arpini - chiediamo di rinviare ogni decisione in merito a dopo le elezioni comunali; in fondo è questione di pochi mesi”.

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