22-08-2015 ore 19:39 | Politica - Spino d'Adda
di Silvia Tozzi

Spino d’Adda, giubbini catarifrangenti per le prostitute. Il sindaco Paolo Riccaboni intervistato da Radio 24

Alessio Maurizi di Radio 24, il programma è la versione estiva de La Zanzara e si intitola Si può far, ha intervistato ieri il sindaco di Spino d'Adda Paolo Riccaboni. Sulla pagina Facebook del programma si leggeva: "Ospite con noi il sindaco di Spino d'Adda, Paolo Daniele Riccaboni, che è protagonista di un'ordinanza che prevede l'obbligo dei ‪#‎giubbini ‪#‎catarifrangenti per le ‪#‎prostitute: un modo per combattere lo sfruttamento della ‪#‎prostituzione".

 

La dichiarazione di Riccaboni
Il sindaco ha spiegato che "quel che importa è contrastare la prostituzione e non va scordato di quali armi dispone l'amministrazione. Tendiamo a dimenticarlo, ma la prostituzione è il moderno commercio di schiavi. Di fronte a un vuoto legislativo della Stato, io e la mia giunta facciamo quel che possiamo, agendo con un pensiero laterale e utilizzando ciò che la Legge ci consente".

 

La differenza non chiara tra chi ha l'auto in panne e la prostituta
Maurizi non capiva la differenza tra chi è fermo in strada perché in panne (quindi di passaggio, e per ragioni di forza maggiore) e chi ci resta (lo stradino, la prostitute, il venditore di frutta ambulante), e quindi il fatto che l'ordinanza impone la tuta catarifrangente non all'automobilista fermo, ma a chi sosta lungo la strada. "L'ordinanza è generica, chiunque sosti al di fuori di un discorso di auto in panne deve rendersi assolutamente visibile", ha detto Riccaboni.

 

Ma dove si comprano le tute?
Maurizi ha chiesto: "Dove si comprano i pantaloni catarifrangenti? Li fornisce il Comune? Se io vengo da fuori e passo da lì devo mettere i pantaloni catarifrangenti?". Riccaboni ha sorriso: "Il tema è ben più alto: è il tentativo di rimediare a una legislazione assente. Se lei viene da noi, non credo si fermi lungo la strada provinciale. Sono certo che non lo farà".

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