22-06-2017 ore 13:33 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Domenica 25 giugno il ballottaggio, intervista ad Enrico Zucchi: “La città vuole il cambiamento, toccherà a noi realizzarlo”

Ad una manciata di giorni dal ballottaggio abbiamo rivolto alcune domande ai due candidati, che stasera alle 21 si ritroveranno nella sala consiliare del Comune per l’ultimo confronto prima del voto di domenica. Dalle sensazioni in vista di un appuntamento decisivo all’astensionismo crescente, passando dalla sicurezza reale e percepita in città. Non poteva mancare il quesito sull’immigrazione, sui rapporti con la comunità islamica cremasca e sulle tanto vituperate tasse. In chiusura, l’appello al voto. Partiamo con lo sfidante, il candidato del centrodestra Enrico Zucchi.

 

La campagna elettorale è agli sgoccioli. Domenica il ballottaggio. Le sue sensazioni?

“Non mi fermo più di tanto a valutare le impressioni, ma continua a lavorare fino all'ultimo per stare in mezzo alla gente, per ascoltare, per capire e per proporre qualcosa di utile alla nostra città. Soprattutto per portare un po' di speranza nel futuro. Cerco di trasmettere positività e una prospettiva concreta per rilanciare Crema, che deve tornare ad essere più sicura e più operosa. La sensazione è questa: che i cremaschi si aspettino di essere amministrati da chi sa lavorare concretamente per la città”.


Astensionismo al 38% al primo turno: quanto ha influito sul voto? Quanto potrà influire?

“Lo storico delle elezioni sta a indicare che l'affluenza va sempre più calando. Il dato che abbiamo registrato era dunque perfettamente prevedibile. Questo naturalmente è un peccato. Ho detto fin da subito che il vero nemico da battere è l'astensionismo. Ma per battere questo nemico bisogna lavorare nel tempo, negli anni, coinvolgere sempre di più i cittadini e farli sentire costantemente vicini a chi amministra la città. Quando invece i cittadini si sentono chiamati in causa solo durante la campagna elettorale, e assistono a mille inaugurazioni fatte appena primo del voto, è naturale che maturino la sensazione di essere stati un po' presi in giro. E questo genera disaffezione”.


Immigrazione sul territorio: ritiene sufficiente quanto è stato fatto negli ultimi 5 anni?

“Sul tema immigrazione è necessario un cambio totale di atteggiamento da parte delle istituzioni. Bisogna lasciare da parte ogni approccio ideologico, e guardare il fenomeno da un punto di vista molto concreto. L'immigrazione incontrollata ha due effetti negativi: creare insofferenza nei cittadini, e portare a un generale senso di insicurezza. Cosa deve fare un sindaco? Innanzitutto capire quali sono le esigenze dei suoi concittadini, e poi farsene portavoce. Non si possono subire in maniera supina le decisioni che vengono prese dall'alto su questo tema, e non si possono snobbare le istanze della gente comune come semplici reazioni istintive. Pensiamo a cosa accadde quando un certo numero di profughi, senza alcun preavviso, stava per essere collocato a fianco di una scuola. Ci fu la comprensibile reazione dei genitori, i quali furono bollati in modo spregiativo dal sindaco uscente. Ecco: fin quando l'atteggiamento sarà questo, di soluzioni concrete al problema immigrazione non se ne troveranno mai”.


Accattonaggio molesto e "daspo urbano". Quali sono gli strumenti a disposizione dei sindaci? Qual è la situazione della città? Che soluzioni prospetta?

“La situazione che rilevo è quella che i cittadini quotidianamente mi segnalano con grande preoccupazione. L'accattonaggio molesto è un problema, e bisogna intervenire in maniera seria e radicale prima di perdere il controllo. Il daspo urbano è una strada. Ma quel che è fondamentale è che bisogna tornare a mettere la sicurezza al centro delle attenzioni della Giunta comunale, finalizzando l'azione della Polizia locale in questa direzione. Dobbiamo smettere di pensare che i vigili servono per fare multe di divieto di sosta. Avvieremo un percorso per far sì che ci sia una sorveglianza 24 ore su 24 nel territorio cittadino, proprio per isolare e ridurre quei fenomeni che generano insicurezza”.

Islam a Crema. Sta per concludersi il Ramadan. È stato invitato a partecipare alla festa conclusiva? Ha rapporti con la comunità islamica? La sua posizione è chiara: "no alla moschea". Conferma?

“Un sindaco, dato il suo ruolo istituzionale, deve avere rapporti con tutte le realtà cittadine, in ambito culturale, associativo e religioso. Nel momento in cui dovessi essere eletto sindaco, dunque, avvierò tutti i rapporti che la mia carica richiederà. Il mio “no” alla moschea, proprio perché è una posizione chiara, non ha bisogno di conferme: l'ho affermato senza ambiguità fin dal primo momento. Quello che è accaduto nelle principali capitali europee dà un segnale chiaro: dove sono proliferate le moschee sono cresciuti in maniera preoccupante i rischi legati al terrorismo. Ci sono problematiche legate alla sicurezza dei miei concittadini che vengono prima di ogni altra considerazione”.


Tasse. Il sindaco Bonaldi è accusata di aver tartassato i cremaschi. E' vero? Che soluzioni prospetta?

“I cittadini cremaschi sono fra i più tassati della Lombardia. Addizionale Irpef al massimo; cittadini vessati dalle cosiddette 'cartelle pazze', con accertamenti Ici sbagliati da parte del Comune; niente agevolazioni Tasi per attività commerciali e produttive; tasse 'occulte', come il salasso dell'autovelox. E via così: sono tanti gli esempi che possiamo fare per mettere in chiaro come questa amministrazione sia stata l'amministrazione delle tasse. Le prospettive sono molto semplici: smettere di guardare cittadini e imprese come soggetti da spolpare per far tornare i conti del Comune. Un'azione seria per risanare il bilancio e agevolazioni fiscali per rendere più attrattiva la nostra città saranno le linee da seguire per ridare respiro ai cremaschi. Nella fase di costruzione del programma ho consultato alcuni dei principali imprenditori del territorio per individuare le strategie finalizzate a rilanciare il mondo produttivo e a creare nuovi posti di lavoro. Il nostro Pacchetto attrattività fornisce la via maestra per garantire sviluppo e occupazione”.

 

Perché i cremaschi dovrebbero darle la fiducia?

“A differenza della sinistra radical chic, che vive di ideologie e progetti irrealizzabili, siamo abituati a confrontarci con la realtà offrendo prospettive chiare e concrete. La città deve ripartire con entusiasmo, determinazione e una visione limpida degli scenari futuri. È così che ho realizzato cose importanti nel mio percorso professionale e nel mio impegno in ambito sociale; ora voglio mettere a disposizione della mia città questo bagaglio. Non ho bisogno della politica per vivere: per questo motivo, come ho detto, rinuncerò all'indennità di sindaco per destinarla a un fondo per persone in difficoltà, disabili e malati. Questo è il modo con cui mi presento alla città. A chi dare la fiducia, lo decideranno i cittadini”.

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