21-11-2016 ore 12:22 | Politica - Cremasco
di Andrea Galvani

Padania acque, Polig e Casorati: “sindaci protagonisti del territorio. Pensiamo, lavoriamo e decidiamo con la nostra testa”

La conferenza stampa di Laura Zanibelli e Simone Beretta sulle azioni di Padania acque ed in generale sull'operato di Stefania Bonaldi, accusata di essere succube del Pd cremonese ha aperto un vasto dibattito nel territorio. Dopo la risposta piccata di sette sindaci, intervengono Maria Luise Polig ed Aldo Casorati, sindaci di Pandino e Casaletto Ceredano. Anche in questo caso si punta al sodo: “Pensiamo, lavoriamo e decidiamo con la nostra testa. Il Cremasco grazie al lavoro serio e avulso dalle ideologie e degli interessi partitici dei propri sindaci ha ripreso, dopo parecchi anni di sudditanza verso Cremona, il ruolo che gli compete, per dimensioni, storia e importanza economica”.

 

Le istanze del territorio

I due amministratori ritengono che ciò sia stato possibile “grazie all'azione, al lavoro di sindaci di piccoli e medi paesi che hanno trovato in Stefania Bonaldi, un sindaco di Crema che, dopo tanti anni di apatia e di isolazionismo della città di Crema, ha interpretato con impegno, coerenza e serietà le istanze del nostro territorio. È da noi sindaci che è partita la battaglia per l'autonomia del nostro ospedale e del nostro territorio, siamo stati noi che abbiamo trascinato i politici, avessimo aspettato le loro riunioni, i loro ammiccamenti saremmo al palo di partenza e come per il tribunale a dare le colpe a seconda della convenienza uno all'altro”.

 

Il tema dell’area vasta

Polig e Casorati ritengono che il tema dell’area vasta sia stato momentaneamente surclassato dal referendum costituzionale, “ma anche in questo caso i sindaci si sono mobilitati per non finire con Mantova, aggregazione del tutto illogica e oseremmo dire innaturale. Anche in questo caso abbiamo assistito ad una mancata presa di posizione chiara rispetto ai loro partiti degli esponenti politici che oggi parlano di sudditanza verso Cremona. Al sindaco di Crema riconosciamo una presa di posizione chiara e netta con tutti i rischi politici conseguenti ad un eventuale, non improbabile, mancato raggiungimento dell'obbiettivo”.

 

Gli ambiti scolastici

“Abbiamo ottenuto qualcosa da Cremona, che, con il solo buon senso, sarebbe legittimamente dovuto al nostro territorio? Esempio la scuola: abbiamo più alunni, siamo in crescita, abbiamo una offerta formativa all'avanguardia; bastava, come si era chiesto di creare, come prevede la legge, due ambiti distinti dove ognuno all'interno di essi avrebbe creato le aggregazioni più funzionali. Tutti i rappresentanti dei partiti Cremonesi si sono opposti a questa divisione logica rifugiandosi in pseudo accordi futuri che siamo sicuri non sarebbero stati rispettati. Non è il fallimento della Bonaldi, è il fallimento di questi partiti e dei suoi esponenti”.

 

La campagna elettorale

In conclusione, Polig e Casorati rivendicano autonomia e senso si responsabilità. Rivolgendosi a Beretta e Zanibelli, affermano: non siamo proni a nessuno e se prendiamo una decisione la facciamo nell'interesse del nostro territorio utilizzando questo milione e 600 mila euro per il nostro territorio. Capiamo che siete in campagna elettorale e tutte le colpe debbano essere date alla Bonaldi, ma tenete presente che pur pesando poco per numero di abitanti, decidiamo, anche per le quote di Padania Acque, con la nostra testa che è solo una come per chi ha molti abitanti”.

437