21-11-2014 ore 20:18 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Luogo di culto islamico, don Emilio Lingiardi: “approfondire la conoscenza reciproca col rispetto delle differenze"

“Riflettendo sugli interventi della serata dedicata al problema d'un luogo di culto per i musulmani a Crema”, spiega il parroco della Cattedrale don Emilio Lingiardi, “mi sono rimaste due grandi perplessità, sulle quali è doveroso continuare la meditazione, serena ed onesta. La prima: non mi pare sia solo musalla (luogo di preghiera) quella realtà dove si svolgono catechesi, spiegazioni, commenti da tenere nella lingua italiana. Queste manifestazioni che continuano la preghiera risentono più di moschea che di musalla”.

 

L'ordine pubblico

“La seconda, più preoccupante ancora: si vuole un luogo di culto garantito nell'ordine pubblico dalle Forze preposte a questo scopo. In una chiesa di qualsiasi denominazione – aggiunge don Lingiardi - non c'è bisogno di controlli da parte della polizia; è strano che per questo luogo si assicuri la cittadinanza che tutto sarà garantito come rispetto ai cremaschi ed ai musulmani che frequentano”.

 

 

Approfondire la conoscenza

“Un'ulteriore riflessione – sottolinea il parroco - potrebbe riguardare l'aspetto storico (riferimento alla radice di Abramo, padre di Ismaele), l'aspetto teologico (monoteismo, giudizio universale, risurrezione della cerne e relativa retribuzione), l'aspetto morale (preghiera, penitenza, pellegrinaggio, carità), in quanto solo una conoscenza completa porta a un dialogo rispettoso e fecondo. Se questi aspetti possono unire le tre religioni monoteistiche, ci sono due grandi differenze rispetto all'esperienza giudeo-cristiana: Allah è volontà assoluta, che chiede un'obbedienza da servi e non da figli. L'uomo è pertanto passivo di fronte a questa decisione, tanto che la parola Inshallah, ripetuta sempre, pare quasi che tolga all'uomo impegno e responsabilità perché tutto è già stato deciso”.

 

Unità e differenze

“I testi di Louis Massignon, da me letti con profondità, riferiscono le tre virtù teologali alle tre religioni monoteistiche: la fede all'Islam, la speranza agli Ebrei, la carità ai Cristiani. Questo – conclude don Emilio - favorisce l'attenzione a ciò che unisce, ma sottolinea pure le differenze che non devono spaventare ma solo portare convincimenti più consolidati ai rispettivi fedeli”.

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