21-05-2019 ore 15:40 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Università a Crema, un futuro tra matematica applicata e "una scarsa osmosi territoriale"

“Un futuro per il centro universitario di Crema”. Questo l’obiettivo della mozione approvata ieri sera con voto unanime dal consiglio comunale. Il documento, proposto da Manuel Draghetti, referente del M5s, impegna la giunta comunale a realizzare quattro punti. Primo: “rendere il più fluido e fattibile possibile il percorso individuato all’interno dell’ordine del giorno approvato dal consiglio regionale, ovvero quello di creare nell’attuale Università di Crema un centro di ricerca ed alta formazione (integrale in allegato), che abbia come principio cardine quello della ricerca operativa, disciplina del futuro, ed unicum sul nostro territorio”.

 

Respiro internazionale

Secondo: “Seguire con attenzione tutte le tappe affinché questo centro operativo possa trasformarsi, secondo i tempi e modi previsti della legge, in un vero e proprio corso universitario dal respiro internazionale”. Terzo: “aprire tavoli di confronti con enti pubblici, privati ed imprese presenti nel territorio per trovare compattezza territoriale su progettualità comuni”. Quarto: “far sì che questa nuova progettualità sia il perno, da cui possano poi svilupparsi con percorsi paralleli anche altre opportunità formative e più applicative (Its e Ifts), utili alle esigenze che verranno espresse dalle attività produttive del territorio, dalla meccatronica alla cosmesi”.

 

Difficilissima opportunità

Venendo al dibattito, un Polo universitario a Crema rappresenterebbe “una grandissima opportunità per il territorio”, nonostante “sia difficilissimo riuscire a farlo funzionare”. Per Jacopo Bassi, del Pd, è da sottolineare “il buon lavoro di Acsu” e la “trasversalità” dell’impegno al buon esito dell’iniziativa. “L’indirizzo è favorire un centro di matematica applicata e ricerca operativa”, impegnando “non solo il sindaco e la Giunta ma l’intero consiglio comunale”, trasmettendo poi il documento ai Comuni dell’area omogenea cremasca con la richiesta “a sostenere il comune impegno”.


Università provincializzata

Opzione criticata da Forza Italia. “Il consiglio dà l’indirizzo ma la funzione esecutiva è del sindaco e della giunta”. Quindi, per Antonio Agazzi, non è accettabile “il tentativo” di scaricare sul consiglio “questa responsabilità”. Guardandosi attorno, “a Lodi c’è veterinaria e prospettive di crescita, a Cremona la Cattolica si potenzia nella nuova sede di santa Monica. Noi dobbiamo fare autocritica, come territorio non siamo stati all’altezza. Non si è vista grande attenzione anche per la manutenzioni ordinarie. Dobbiamo grande gratitudine a Guido Torriani e Gianni Degli Antoni per il tentativo di rilanciare un’area in grande difficoltà”. Per farla breve, a conti fatti, “l’osmosi col territorio non è stata particolarmente efficace. Si è tentato di provincializzare l’università piuttosto che internazionalizzare il territorio attraverso l’università”. Forza Italia ha quindi “cercato di rafforzare il dispositivo” con “la richiesta di costanti aggiornamenti al consiglio comunale sull’esito delle varie interlocuzioni”.

 

Patti chiari amicizia lunga

Sul punto “patti chiari e amicizia lunga” ha esordito Andrea Agazzi. La Lega è “ben contenta di impegnare consiglio comunale, giunta, sindaco, Regione e chi più ne ha più ne metta per riportare a Crema quello che aveva. Non si pensi però con questa mozione di nascondere le responsabilità politiche della perdita di Informatica. Le responsabilità sono chiare, se si vuole fare il tentativo unitario e concreto, il mio gruppo e il consigliere regionale Federico Lena non si tireranno indietro, ma se diventa un capro espiatorio per puntare contro la Regione, allora no”.

 

Sostegno territoriale

“La mozione meriterebbe un approfondimento maggiore in commissione”. Il documento votato è “debole” per Simone Beretta. “Nessuno si chiama fuori, anche se ho l’impressione che siamo ancora al nastro di partenza”. Il consigliere di Forza Italia ha spiegato di voler sapere chiaramente se “i sindaci cremaschi sono disposti a sostenere fino in fondo la partita” e “vorrei capire cosa mi costa questa operazione. L’impegno del nostro territorio rispetto all’Università è stato enorme. Quindi è importante sapere se ha le gambe per andare avanti. Dobbiamo dirlo chiaramente che stiamo facendo un primo passo”. Insomma, scottati una volta...

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