21-04-2015 ore 12:00 | Politica - Dalla provincia
di Andrea Galvani

Provincia di Cremona a rischio default. Carlo Vezzini pronto a rimettere il mandato “se non arrivano correttivi dallo Stato”

In tema di funzioni delegate e riforma della pubblica amministrazione, si è svolto ieri un incontro tra il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini ed i consiglieri regionali Carlo Malvezzi (Ncd), Agostino Alloni (Pd) e Federico Lena (Lega nord), “per fare il punto della situazione sulla delicata ed urgente questione del riordino delle competenze e delle risorse che coinvolgono l’Ente di via Vittorio Emanuele, alla prese con il bilancio”.

 

La sostenibilità economica

Come spiegato da Vezzini, non sono in programma “tagli alla spesa sociale, ma non vi sono le condizioni di una complessiva sostenibilità economica. Chiediamo quindi aiuto alla Regione ed al Governo affinché in questa fase di transizione si accompagni l’ente verso la sua trasformazione senza cessare servizi e funzioni fondamentali per il territorio”.

 

Il personale

L'amministrazione provinciale è in forte affanno a livello economico - “i fondi girati da Regione Lombardia sono stati inferiori del 4% rispetto al recente passato” - ed operativo: “vanno trovate soluzioni urgenti per il tema occupazionale con richieste di profili che da parte di Agenzie dello Stato ed altri enti interfaccino quelli che sono attualmente operativi nelle stesse Province”.

 

Default

Il bilancio potrebbe essere chiuso con un saldo positivo di 4 milioni e 200 mila euro, “ma con i trasferimenti che dobbiamo invece inviare alle casse dello Stato ed applicando tutto l’avanzo d’amministrazione disponibile, siamo ad ora a meno 3 milioni e settecento e quindi questa situazione si chiama default”.

 

Mantenimento dei servizi

Vezzini ha chiesto aiuto ai consiglieri regionali ed ai parlamentari “affinché si trovino correttivi per poter evitare cessazioni di servizi fondamentali causati dai tagli del Governo con la Legge di stabilità approvata ed una riforma Delrio che ci ha lasciati a metà del guado. Se non arrivano correttivi – ha concluso Vezzini - sono pronto insieme ad altri colleghi a rimettere il mandato”.

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