21-03-2018 ore 20:28 | Politica - Crema
di Lidia Gallanti

Crema. Vittime delle mafie, i mille nomi letti in piazza. Coscienza e impegno del territorio

Mille nomi, o molti di più. Tanti quante sono le vittime della mafia. Novecento quelli noti, cui si aggiungono le persone che hanno pagato soprusi e ingiustizia sulla propria pelle, finendo nelle maglie della tratta di esseri umani, della droga o della prostituzione. Anche il Cremasco si unisce alla commemorazione del 21 marzo, "giornata della Memoria e dell’impegno". Iniziativa culturale e politica, che oltre alle istituzioni raccoglie la presenza di cittadini, poliziotti, carabinieri, giornalisti. Molti giovani, ad indicare che mai come ora il ricordo è radice dell'attualità.
 

Testimoni con la vita

Conoscere, riconoscere. A questo serve la testimonianza, per alcuni diventata la sostanza di un'intera vita spesa nel tentativo di contrastare la criminalità organizzata. "Nel nostro territorio non sempre riconosciuta - afferma in apertura Nicolò Bassi, referente di Libera Cremasco. "Forse manca ancora la giusta attenzione, ma s'nitravedono segnali forti da parte della comunità, delle associazioni e delle istituzioni. Ne è un esempio l'osservatorio della legalità, approvato durante l'ultimo consiglio comunale".

 

Il tessuto sano della società

Oltre al sindaco di Crema Stefania Bonaldi e i consiglieri delegati con fascia tricolore per il Comune di Pianengo e Pandino, presenti l'ex deputato Franco Bordo, i membri del consiglio comunale cremasco, esponenti politici e rappresentanti di associazioni territoriali. Militari in borghese, civili. Un'assemblea composita riunita a chiedere la presenza capillare dello Stato, rete che compone il tessuto sano della società. Alla base c'è una coscienza culturale che parte dal territorio, da chi opera in esso per creare condizioni migliori. Giorno per giorno.

 

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