21-02-2017 ore 17:45 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema adotta il Piano urbano di mobilità sostenibile. Maggioranza: “cambio di mentalità”. Opposizione: “libro dei sogni”

Con l’adozione del Piano urbano di mobilità sostenibile (integrale in allegato), approvato ieri in consiglio comunale, vengono delineate le linee strategiche per il futuro della città: 14 favorevoli, contrari nessuno, astenuti i 6 consiglieri di minoranza. Per l’assessore Fabio Bergamaschi “anche se dal 1989 il traffico non è aumentato, vera sfida del Pums nel prossimo decennio è di spodestare l’auto privata a favore dell’utilizzo delle biciclette e del trasporto pubblico. Perché pubblico? Perché sostanzialmente ecologico”. Attualmente il 30% delle emissioni inquinanti deriva dalla ricerca di parcheggio e dalla difficoltà di trovare un posto auto libero.


Automobili e nuovi quartieri

Secondo statistiche ufficiali in città ci sono 598 auto per 1000 abitanti, contro una media delle città europee di 450. Urge quindi “favorire scelte sostenibili per l’accesso alla città, offrire una rete capillare di parcheggi di interscambio dando un impulso forte alla creazione di un sistema della mobilità integrato”. La velocità commerciale media è molto limitata: “nelle fasce di punta del traffico scende sotto ai 12 km/h, riducendo sensibilmente la competitività del mezzo pubblico nei confronti del mezzo privato. Anche nella realizzazione dei nuovi quartieri, non sempre si è ottemperato alla necessità di orientare le espansioni verso i corridoi serviti dal trasporto pubblico forte, non sempre si è prevista una viabilità adeguata ad essere percorsa dal mezzo pubblico”.


Il dibattito in Consiglio

“I flussi che il Piano tenta di governare superano di gran lunga il livello urbano” ha ricordato Sebastiano Guerini, Patto civico, lodando l’obiettivo di “aumentare la qualità ambientale e la sicurezza dei cittadini, dando tempi certi per l’accesso ai servizi. Ha messo a punto le scelte migliori”. Di avviso contrario Laura Zanibelli, Ncd: “il Piano doveva essere adottato l’anno scorso, mentre con grande prepotenza la Giunta lo porta al voto a ridosso delle elezioni”. Entrando nel merito, critiche all’idea che l’attuale amministrazione “sia quella che si è maggiormente occupata di ciclabili e ambiente”. Per Renato Stanghellini, Rifondazione comunista, gioca un ruolo fondamentale “la necessità che la Regione riveda le proprie politiche in materia ferroviaria, investendo e favorendo i pendolari”. Antonio Agazzi, Servire il cittadino, ha ribadito l’importanza del sottopasso della Serenissima e di via Indipendenza, “risultati utilissimi, mentre l’attuale amministrazione non è riuscita a farlo su viale santa Maria”.

 

La salda teoria ed il bel libro dei sogni

“Un Piano che dà una visione strategica. Concretamente gli effetti verranno visti nel lungo periodo. Non è un semplice pianificazione dei trasporti, ma un approccio culturale ed educativo di lungo termine” ha sostenuto Livia Severgnini, Pd. Ha ribadito “il ritardo col quale viene presentato” e la “prossimità delle elezioni” Christian Di Feo, M5S: “Il Pums è condivisibile nei metodi e nelle forme”, ma entrando nella sostanza “il sottopasso è praticamente saltato”, “l’hub esterno è saltato”, “il progetto Crema2020 avrà ritardi e sospensioni”, “aumentano i parcheggi ma comunque manca la parte smart”. In sostanza: “rimane un libro dei sogni”. Bocciato anche da Tino Arpini, Solo cose buone per Crema: “Estremamente dogmatico e poco esperienziale, tiene poco conto di chi quotidianamente vive la città. Crema non è New York”. In sintesi, “ha molti limiti. Basterebbe potenziare adeguatamente il trasporto pubblico nei quartieri. Forse però è troppo semplice”. Il capogruppo del Pd Gianluca Giossi ha inquadrato la vicenda: “il Pums è ampio, configura una strategia. Entro questo quadri verranno realizzati i singoli progetti. È un salto culturale, un progetto innovativo che porterà benefici al territorio”. In chiusura Emanuele Coti Zelati, Sinistra italiana: “strumento davvero utile, sono inutili e sterili le critiche. Partiamo da uno studio scientifico, tutti i problemi dell’inquinamento possono essere superati solo cambiando la prospettiva. Ora abbiamo uno strumento a disposizione. Sarà tanto utile quanto maggiore sarà la nostra capacità di applicarlo”.

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