20-02-2017 ore 19:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Consiglio comunale, dall'emergenza nutrie al Presst del tribunale. Piloni replica a Torazzi: “nessuna moschea in programma”

Moschea, tribunale e nutrie. Questo, in rigoroso ordine di presentazione, il trittico d’apertura dell’odierna seduta del consiglio comunale. Prima ora tradizionalmente dedicata alle interrogazioni, in questo caso presentate da Alberto Torazzi (Lega nord), Tino Arpini (Solo cose buone per Crema) e Alex Boldi (M5S). Nel caso delle nutrie non è stato rilevato alcun tipo di allarme, mentre per quanto riguarda l’ex tribunale, l’immobile potrebbe essere destinato ad ospitare un presidio ospedaliero di grande rilevanza. (Qui i dettagli). Un’ipotesi che Arpini non vede di buon occhio, convinto della necessità di un ripristino del tribunale e della procura della Repubblica. Uno “scippo” che l’esponente di minoranza imputa al Partito democratico.

 

Richieste e programmi elettorali

Veniamo al punto più scabroso. L’esponente leghista ha chiesto se fosse pervenuta al Comune una nuova richiesta di apertura di una “musalla, moschea, centro culturale islamico”. Se l’amministrazione avesse intenzione di modificare il Pgt per accogliere l’istanza e se l’iniziativa verrà inserita “nel programma elettorale della maggioranza per le prossime elezioni”. La replica di Matteo Piloni non dovrebbe lasciare spazio ad interpretazioni. Primo: “non è mai pervenuta alcuna richiesta di aprire un luogo di culto in città in luoghi diversi rispetto a quelli utilizzati oggi dalla comunità islamica”. Secondo: “qualora pervenissero richieste formali verrebbero valutate nel merito, nel rispetto della normativa nazionale, regionale e comunale”. Terzo: “nel programma elettorale non vi sarà alcun riferimento alla realizzazione di alcun tipo di struttura per qualsivoglia confessione religiosa, non essendo tale realizzazione compito di un’amministrazione comunale”.

 

I diritti sanciti dalla Costituzione

“L’amministrazione – ha sottolineato Piloni – ha semplicemente il dovere di rispettare e far rispettare i diritti sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, fra cui anche quello di culto. Da esercitare nelle forme e modalità compatibili con le norme nazionali e regionali vigenti”. Nella fase di replica, si è detto decisamente insoddisfatto Torazzi, che ha fortemente criticato la "volontà dell'amministrazione di proseguire in questa direzione". Stupito Piloni: "le farò avere il testo della risposta. Forse non ne ha compreso il contenuto. Meglio se lo rilegge con calma".

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