19-09-2014 ore 19:00 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Elezioni Provinciali, M5S: “non voteremo il club dei nominati. Legge Delrio anticostituzionale e scandaloso, pericolo per la democrazia”

"Per la prima volta, in attuazione della Legge Delrio, un organo rappresentativo facente parte dell'ordinamento costituzionale della Repubblica non sarà eletto a suffragio universale e diretto, ma soltanto da membri dei consigli comunali. Il MoVimento 5 Stelle dei comuni della Provincia di Cremona ripudia questo sistema anticostituzionale e scandaloso, che si fa beffa delle fondamenta della nostra democrazia nonché dei cittadini” spiegano i consiglieri comunali Alessandro Boldi, Christian Di Feo (Crema) e Lucia Lanfredi (Cremona).

 

Province obsolete

“Le Province sono un'istituzione obsoleta e superabile, che il MoVimento 5 Stelle, raccogliendo le istanze dei cittadini, ha chiesto di abolire con una proposta di legge Costituzionale depositata alla Camera dei Deputati. Anziché agire in questo senso, i partiti hanno mantenuto questi organi, addirittura con un possibile ampliamento dei loro compiti secondo quanto previsto dalla legge che è stata venduta alla stampa come trionfale 'abolizione delle Province'. I portavoce del M5S “rifiutano di prendere parte all'elezione così come rifiutano la possibilità di essere eletti in queste istituzioni antidemocratiche e inutili. Ci recheremo regolarmente al seggio per ritirare la nostra scheda, senza tuttavia esprimere alcun voto” spiegano i consiglieri comunali Alessandro Boldi, Christian Di Feo (Crema) e Lucia Lanfredi (Cremona).


 

Il pericolo per la democrazia

“Esortiamo vivamente a intraprendere anche voi questa strada – aggiungono rivolti ai colleghi - affinché l'attuale Governo comprenda la gravità della situazione e il pericolo imminente per la nostra democrazia e Costituzione, ma anche per denunciare la vostra opposizione al mantenimento di un ente inutile, in cui si sovrappongono i livelli decisionali, appesantendo e rendendo inutilmente più inefficiente il sistema amministrativo locale”.


Le riforme e gli spot

“L'invito è esteso sia alle forze proclamatesi «civiche» sia a tutti coloro che appartengono a quei partiti che a livello nazionale hanno avviato questo scempio pur avendo posto l'abolizione delle Province nei loro programmi, per dare un segnale forte a Roma, alle istituzioni e al Governo, a dimostrazione che la democrazia non deve mai essere intaccata e che i cittadini hanno bisogno di riforme serie e non di spot elettorali. Invitiamo soprattutto i candidati presidente e consiglieri a ripensare la loro posizione, di ritornare sui passi della democrazia con una forma di ribellione civile e di non prendere parte a questo 'club di nominati', ritirando le proprie candidature”.

 

La correità

“Chi agirà diversamente, contribuendo all'elezione del futuro Consiglio provinciale, in spregio alla democrazia, alla Costituzione e alle promesse che sono il vincolo morale per i rappresentanti nei confronti dei loro elettori, non potrà che essere ritenuto correo dell'avanzamento di questa minaccia alla democrazia e del mantenimento di istituzioni ritenute superate, al pari di chi l'ha promossa” concludono i tre consiglieri pentastellati.

431